L’unica via è quella del ritorno al passato. Auspicio che, in questo caso di specie, si riferisce ai tempi in cui Abruzzo e Molise erano un’unica regione.
Ottavio Balducci, avvocato ed esponente di spicco del Movimento 5 Stelle del Molise, non ha dubbi. La situazione è grave, anzi gravissima e l’iniezione di denaro arrivata in soccorso dal Governo Meloni non servirà a far uscire il Molise dalle secche.
«Anche con quei 40 milioni, l’economia del Molise non può ripartire – spiega -, la provincia di Isernia, già depauperata per lo sciacallaggio operato da una certa classe politica che ha voluto vendicarsi del complesso di inferiorità rispetto alle migliori risorse umane della Pentria di un tempo, con l’aumento della addizionale regionale perderà altri abitanti e finirà di esistere. Ecco perché sta sorgendo il Comitato per il Ritorno con l’Abruzzo».
L’aumento della pressione fiscale potrebbe essere un’altra spinta ad andare via oppure a restare fuori regione. Motivi per andarsene ce ne sono: il lavoro, la carenza evidente di servizi, le opportunità professionali. Quanti studenti, una volta terminato il percorso di laurea, non tornano in regione e scelgono di cominciare il proprio percorso lontano da casa? Quante famiglie hanno lasciato il Molise inseguendo un lavoro?
«Attenzione – spiega ancora l’avvocato Balducci -: non si tratta di rinnegare il risultato dell’autonomia regionale guadagnato il 7 giugno 1970 e che ha dato notevolissimi risultati ma di prendere atto che dopo 40 anni e soprattutto dopo la riforma del Titolo V della Costituzione il Molise può solo confermare la sua identità geografica ma non poter avere quella dell’autonomia politica.
Se avessimo avuto chi poteva far valere i diritti costituzionali che comunque sono previsti dall‘art.119 della Costituzione proprio per territori come il Molise che per dimensione non può sostenere l’attuale sistema e men che mai quello prossimo della “autonomia differenziata” e, soprattutto, politici in grado di capirli, il Molise non sarebbe arrivato così in basso».
Quindi, dalla provincia di Isernia potrebbe partire un tentativo di annessione all’Abruzzo?
«Un’idea che non avrei voluto prendesse mai piede – rimarca l’esponente 5 Stelle al microfono di Pasquale Damiani – ma i fatti che hanno sostanzialmente portato alla determinazione, alla definitiva convinzione della necessità di tornare con l’Abruzzo sono dettati dalle vicende legate al bilancio regionale 2023, a quanto il territorio sia stato danneggiato da questa carenza di capacità fiscale che ritengo sia endogena. Il rischio è che, prima o poi, il Molise dal punto di vista politico scomparirà. La nostra fortuna è che non accadrà per quello geografico e naturalistico. Si tornerà a quell’idea e lo prevede anche la Costituzione e sulla base di quello partirà un referendum che asseconderà la volontà dei cittadini della provincia di Isernia».

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