Di solito, quando arriva una raccomandata si comincia a tremare. E così è andata anche nel capoluogo pentro per decine e decine di cittadini: da almeno un paio di giorni, gli uffici della Creset Spa di via Farinacci sono letteralmente presi d’assalto da residenti – la maggior parte dei quali arrabbiati assai – che hanno ricevuto la famigerata raccomandata con la quale si intima il pagamento di alcune bollette (dell’acqua nel caso di specie) che però non sono mai state consegnate. Cioè non sono state recapitate proprio.
Motivo per il quale la nostra lettrice ieri ha inteso contattare la redazione di Primo Piano per esprimere tutto il proprio disappunto (per usare un eufemismo) e denunciare la catena di inefficienze che l’ha costretta a restare per due pomeriggi in fila nell’attesa di capire come mai adesso sia costretta a pagare anche le spese di notifica.
La catena delle inefficienze parte spesso fin dal primo step: trovare l’avviso di raccomandata nella cassetta delle lettere come se in casa non ci fosse nessuno mentre invece nei fatti non è così. Ma questa è un’altra storia, che capita molto spesso. La nostra lettrice racconta la sua odissea, terminata ieri ma non per questo digerita.
«Pagano sempre i cittadini e non è affatto giusto – racconta al telefono -. Ricevo la raccomandata, vado a ritirarla e scopro che non risultano pagate due fatture, datate 2021 e 2022. Strano, mi dico, io pago sempre tutto e nei termini delle scadenze! Verifico e scopro che queste due bollette dell’acqua non le ho mai ricevute. E come mai, allora, ricevo una raccomandata con la quale mi si intima di pagare entro 30 giorni altrimenti della mia vicenda se ne occuperà la Commissione tributaria provinciale?
Nel resto del mondo – racconta la cittadina – si è soliti inviare un avviso di pagamento, anche questo mai arrivato, prima di intimare al contribuente, che in questo caso non ha colpe e la questione non riguarda solo me visto che in fila allo sportello c’erano decine e decine di persone, di onorare il tributo. Guardi, io ricevo bollette anche da altri Comuni ben più grandi di Isernia e una cosa del genere non è mai accaduta. Non si può inviare un sollecito di pagamento se non hai mai inviato prima la bolletta da pagare. E non hai nemmeno mai inviato un avviso bonario con il quale ricordi all’utente che non risulta pagata quella fattura, che magari può essere sfuggita…. In questo caso, sono due le bollette ed entrambe datate. E sugli importi mi vengono addebitate anche le spese di notifica. Guardi, mi sento oggetto di un sopruso – racconta – e per capire di più mi sono messa in fila martedì pomeriggio ma non sono riuscita ad arrivare allo sportello in tempo utile visto l’orario di chiusura. Ieri ci sono tornata, assieme a me tante persone anziane che hanno dovuto attendere per ore il proprio turno. Alla fine, mossi a compassione, hanno prolungato l’orario di apertura: così ho contestato ufficialmente le modalità utilizzate. Mi hanno spiegato che la società Creset si occupa solo della riscossione e che il disagio non sarebbe imputabile a loro. E, alla fine, ho scoperto che proprio il Comune, per lungo tempo, non ha inviato le bollette ai cittadini. Oggi, forse per agevolare il passaggio alla Grim, ci vengono recapitate fatture datate, ci viene intimato di pagare, ci vengono addebitate spese di notifica che non sono dovute proprio perché le bollette non sono mai state inviate prima d’ora. Chi ha combinato questo pasticcio, chi è responsabile di questo disguido che pesa in termini di tempo, salute e anche denaro sborsato inutilmente per quelle famigerate spese di notifica che non dovremmo proprio pagare?
Lo trovo inaccettabile – si sfoga ancora la nostra lettrice -: oltre al disagio, anche il nervosismo per una inefficienza che non è comprensibile. Qualcuno ci spieghi per quale motivo le bollette non sono state regolarmente recapitate con la cadenza bimestrale e perché oggi, a pagare di questo errore, dobbiamo essere noi cittadini».