Nel piano degli investimenti della Regione (direzione Salute), allegato al bilancio preventivo economico annuale consolidato Gsa-Asrem, pubblicato sull’albo pretorio di Palazzo Vitale, il commissario ad acta ribadisce la centralità del nuovo ospedale di Isernia, annunciato nel corso della passata legislatura e oggetto di un ampio dibattito politico nel capoluogo di provincia. Un nuovo ospedale ma con quali medici, ci si chiedeva allora (ed evidentemente la domanda è ancora attuale) a fronte di una pericolosa carenza di camici bianchi che nei fatti non è stata sanata nel tempo.
Il nuovo presidio ospedaliero viene definito “una priorità del sistema sanitario molisano” in quanto la struttura esistente, quella che ospita lo storico Fernando Veneziale costruito dal 1970 al 1985, non garantisce possibilità di adeguamenti per l’accreditamento istituzionale e per il rispetto delle norme di protezione e sicurezza e anche in base alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica.
Per la realizzazione del presidio ospedaliero di Isernia, il cui costo complessivo è stato stimato in poco più di 100 milioni di euro, sono state individuate le seguenti coperture finanziarie: 46 milioni 155mila.432,38 derivanti dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145, art. 1, comma 95, “fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello stato e allo sviluppo del paese”; 53milioni 922mila 967,62 derivanti dai Programmi di Investimenti previsti dall’ex art.20 legge 67/88, di cui 51milioni 226mila 819,24 a carico dello Stato con delibera CIPE del 6 maggio 1998, n. 52.
Ma anche i 2milioni 696mila 148,38 a carico della Regione Molise.
La Regione Molise, mediante la programmazione 2022-2024, ha previsto come ormai noto l’attivazione di 13 Case della Comunità, di 2 Ospedali di comunità e di 3 Centrali Operative Territoriali (COT) e anche l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali in uso presso gli ospedali pubblici regionali. Nel piano degli investimenti, di cui questa testata ha già parlato, grazie a questa programmazione, in provincia di Isernia, sarà realizzata nella sede di Largo Cappuccini la Casa della Comunità, finanziata con fondi Pnrr, per la presa in carico della persona, sarà ristrutturata la struttura ospedaliera di Venafro con riconversione in Ospedale di Comunità così da diventare struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Intervento questo che sarà finanziato grazie ai fondi Pnrr, Missione 6 Salute.
Sempre nel territorio provinciale è prevista la ristrutturazione della struttura sanitaria di Agnone (intervento finanziato con i fondi Inail), la trasformazione di alcuni poliambulatori esistenti, dell’Ospedale di area disagiata di Agnone, del Distretto Sanitario di base di Isernia, anche in questo caso fondi Pnrr. Prevista, come è noto, la realizzazione della Centrale operativa territoriale presso l’ospedale di comunità di Venafro, la Casa della Comunità di Frosolone. Finanziato con risorse Pnrr anche l’acquisto di grandi apparecchiature sanitarie pubbliche mediante il rinnovamento delle attrezzature ospedaliere ad alto contenuto tecnologico (ricomprendenti TAC, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistemi radiologici fissi, angiografi, gamma camera, gamma camera/TAC, mammografi, ecotomografi). Il presidente Roberti, che assieme al dg Asrem Di Santo è stato al Veneziale per incontrare i dirigenti medici ospedalieri ad inizio ottobre, aveva già fugato ogni eventuale dubbio circa la possibilità di realizzare il nuovo ospedale.
Si farà, aveva rimarcato allora, specificando che i fondi a disposizione hanno una destinazione esclusiva quindi non potranno essere dirottati su altre necessità.
La Commissione istituita in Regione, che ha valutato le diverse opzioni avanzate dal Comune di Isernia (al quale l’allora commissario ad acta Donato Toma aveva chiesto di indicare l’area per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero) ha individuato la zona di San Vito, a ridosso della Statale 85, come area adatta alla costruzione del nuovo presidio ospedaliero che dovrà ‘sostituire’ l’ormai anziano Veneziale: una posizione evidentemente strategica, che permette anche di non dover realizzare numerose infrastrutture di collegamento e a servizio di quello che sarà il nuovo ospedale, che potrebbe fare da attrattore anche per pazienti provenienti dalla regioni limitrofe e nella fattispecie dal Casertano e dal Frusinate.