È finito, letteralmente, al centro di una tempesta perfetta l’isernino di 39 anni a cui il tribunale di Campobasso ha inflitto una condanna di due anni e 20 giorni di reclusione (pena sospesa) e una multa da 15mila euro per cosiddetta ‘pirateria televisiva’.
Si chiama ‘The perfect storm’, infatti, l’operazione della Guardia di Finanza condotta nel 2020 che ha visto coinvolto proprio l’imputato isernino, in un’inchiesta che riguardava ben 12 Paesi europei.
Sarebbero centinaia i clienti coinvolti, tutti consapevoli di avere a che fare con contenuti piratati. I reati contestati sono quelli di truffa, violazione alla legge sulla protezione del diritto d’autore e accesso abusivo a sistema informatico-telematico: l’imputato è stato infatti chiamato a rispondere di truffa e immissione – attraverso Internet – di contenuti televisivi di proprietà di Sky, Netflix e Amazon.
Furono le Fiamme gialle a far venire a galla la maxi frode, attraverso la quale, servizi a pagamento come film e soprattutto partite di calcio venivano messi a disposizione di centinaia di utenti che, versando somme irrisorie, potevano accedere a contenuti che invece prevedono il pagamento di un abbonamento.
È partito lo scorso anno – con la prima udienza del 30 gennaio 2023 – il processo a carico dell’uomo di Isernia, ribattezzato ‘Il re del pezzotto’, dal nomignolo affibbiato al marchingegno notoriamente utilizzato appunto per trasmettere illegalmente contenuti audiovisivi a pagamento.
Da Sky, parte offesa insieme a Netflix e Amazon, spiegano infatti che la vicenda riguarda una trasmissione abusiva effettuata dall’imputato mediante l’utilizzo di server attrezzati per la trasmissione di servizi Iptv facenti parte della piattaforma di Xtream Codes, introducendo nel territorio nazionale i codici necessari alla ritrasmissione di opere dell’ingegno comprendenti, tra gli altri, interi palinsesti televisivi di Sky Italia. Il tutto per utilizzo non personale e per scopi meramente commerciali.
«Il caso risulta collegato a vicende e indagini più ampie e presenta un certo interesse per i potenziali contenuti del fascicolo, relativi agli accertamenti compiuti nei confronti dell’imputato – spiegano dalla nota piattaforma televisiva a pagamento -. Opinione dell’Unità Antipiracy è che si tratti di un caso interessante per una nostra azione civile in giudizio».
In tal senso, il legale difensore di Sky, l’avvocato Giuseppe Fazio, spiega che «si tratta del primo verdetto in Molise per questo tipo di reato e di uno dei primi in Italia. Costituirà pertanto un precedente nella giurisprudenza. Come parte offesa, attendiamo ora le motivazioni, che arriveranno entro 60 giorni».
Sul caso, Amazon Digital ha patrocinato invece l’avvocato Porati.
Intanto non è escluso che anche i ‘clienti’ dell’isernino possano a loro volta pagare conseguenze gravi.
Di recente, inoltre, la lotta alla pirateria si è notevolmente intensificata a livello nazionale. Da alcune settimane è infatti entrato in funzione il sistema ‘Piracy Shield’ gestito dall’Agcom, implementato in risposta alla nuova legge entrata in vigore nell’estate del 2023 per contrastare la pirateria online, in particolare durante eventi live come partite di calcio o gran premi di Formula 1: un’innovazione significativa che ha richiesto mesi di sviluppo e test e che sta producendo i primi, importanti risultati bloccando tempestivamente numerose trasmissioni illegali.