Sembrerebbe risolto il caso dei teppisti ignoti che nei giorni scorsi avrebbero fatto irruzione all’interno della sede del Centro provinciale istruzione adulti di Corso Garibaldi, mettendo a ferro e fuoco la struttura.
Nella serata di giovedì, infatti, agenti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno beccato una manciata di ragazzi, tutti di circa 13 anni e appartenenti a famiglie dell’Isernia bene, intrufolarsi di soppiatto all’interno dell’edificio che nei giorni scorsi era stato vandalizzato.
A tradire i teppistelli le lezioni che si stavano svolgendo al momento dell’irruzione, quando i cinque ragazzi hanno spaccato un vetro per entrare richiamando immediatamente l’attenzione del personale Ata in servizio, ma anche alcune tracce di sangue rinvenute sul posto dopo gli atti vandalici dei giorni scorsi, ricondotti ad una fasciatura di uno dei ragazzi che, davanti ai finanzieri, ha vuotato il sacco.
Stando alle informazioni circolate nelle scorse ore, i cinque minorenni avrebbero confessato infatti di essere stati loro gli autori del brutto gesto dei giorni scorsi, dopo essere stati identificati dalle forze dell’ordine durante il nuovo tentativo di irruzione. Lo avrebbero fatto «per noia», così hanno affermato agli agenti.
Una ragazzata, insomma, anche se poteva diventare qualcosa di molto peggio, tant’è che le incursioni reiterate all’interno dell’edificio hanno causato non pochi danni. Fatti però non imputabili vista l’età degli autori, nonostante sia scattata la segnalazione alla Procura. A quantificare i danneggiamenti direttamente sul posto, ieri, anche l’assessore comunale Vittorio Monaco, visto che la struttura è di proprietà comunale e tra le varie cose in queste settimane è interessata da alcuni lavori.
«Abbiamo dato disposizioni alla ditta che sta svolgendo i lavori a predisporre misure per evitare che si verifichino altre effrazioni, la struttura era già dotata di un impianto di videosorveglianza e forse anche grazie a quello è stato possibile individuare i responsabili» – ha spiegato l’assessore.
I cinque 13enni, intanto, dopo essere stati accompagnati nella caserma della Guardia di Finanza, sono stati affidati ai loro genitori che avrebbero assicurato di pagare i danni provocati.