Si è svolto ieri mattina, di fronte ad un pubblico molto nutrito – nel foyer dell’Auditorium Unità d’Italia -, l’incontro organizzato dall’Asrem per dire ‘No’ alla violenza di genere, anche attraverso un approccio multidisciplinare. Presenti, per l’occasione, il direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale, Giovanni Di Santo, il prefetto di Isernia, Franca Tancredi, e la vicesindaca Federica Vinci.
«Una donna su tre, nel proprio percorso di vita, subisce una violenza, che sia sessuale, o domestica o morale. La subisce. Una condizione che va sconfitta, perché la dignità umana non ha sesso, ha la sola necessità di accedere liberamente in ciascun luogo ed in ogni momento – ha sottolineato il dg Di Santo -. Diviene così fondamentale creare una rete che possa essere sinergica e che, attraverso le ‘figure’ e Istituzioni coinvolte, possa ridurre, notevolmente, le gravi difficoltà vissute dalla donna ‘vittima’. Ad Isernia è operativo un percorso dedicato, un ‘Percorso rosa’ di assistenza, che cura e si prende cura della persona. Una realtà garantita dall’Asrem, da assicurare su tutto il territorio molisano, il cui lavoro si affianca, grazie al grande supporto della dott.ssa Angela Scuncio, alle attività portate avanti da Prefettura, Tribunale, Procura, Ufficio Scolastico Regionale, Comune ed Ordini professionali.
Pertanto, la collaborazione, per individuare soprattutto i casi ‘sommersi’, e la formazione, per una sempre maggiore efficienza nello svolgimento delle proprie funzioni, diventano degli obiettivi da raggiungere doverosamente».
È stata proprio la dott.ssa Scungio, non a caso, a introdurre lavori con una descrizione dettagliata dell’accoglienza, della presa in carico e dell’integrazione della paziente con la rete assistenziale. Scungio, ginecologa, è infatti referente aziendale provinciale per le attività previste nel protocollo d’intesa finalizzato alla realizzazione di strategie condivise di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
«Con quest’iniziativa l’Asrem dimostra che c’è massima attenzione verso la problematica. Oggi siamo qui per incontrarci con le istituzioni e con la rete dei servizi territoriali. La donna deve essere ascoltata, parliamo di un percorso multidisciplinare che necessita della massima attenzione poiché la donna deve sapere che esiste una rete a lei dedicata e non solo, ma anche ai suoi figli, qualora fosse in cerca di aiuto. Si tratta quindi di un percorso che consiste nell’accoglienza presso la ‘stanza rosa’ dotata di tutti i presidi per le consulenze multidisciplinari in modo che la donna vittima di violenza non debba peregrinare nel presidio ospedaliero, poiché altrimenti si metterebbe a rischio la sua incolumità, quindi deve esserle dato tutto il tempo possibile per essere ascoltata, oltre a riporre attenzione anche sull’aspetto psicofisico. Previo consenso, deve esserle naturalmente data anche la possibilità di un percorso di uscita dalla situazione drammatica in cui si trova».
In collegamento online, ieri mattina, anche Paola Castagna, responsabile del Centro soccorso violenza sessuale di Torino, coordinatrice della Rete sanitaria contro la violenza della Regione Piemonte presso l’assessorato alla sanità, che ha riportato l’esperienza ventennale del Sant’Anna di Torino. Maria Carmela Andricciola, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Campobasso, ha affrontato il tema del ‘Codice Rosso’, quindi degli strumenti di tutela delle vittime di violenza di genere. Mentre una rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale ha trattato l’argomento della violenza di genere dal punto di vista della prevenzione e del contrasto al fenomeno in ambito scolastico. Maria Grazia La Selva, assistente sociale e responsabile del Centro antiviolenza Liberaluna, si è occupata infine della presa in carico e del sostegno alle donne vittime di violenza, nonché dei possibili percorsi di uscita, prima delle conclusioni affidate a Grazia Matarante, direttore amministrativo dell’Asrem, con l’intermezzo artistico per voce e arpa a cura del maestro Laura Vinciguerra, a cui si è aggiunta una mostra di pittura di alcune artiste che propongono con le loro opere delle riflessioni sul tema della violenza sulle donne.

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