Di fronte a certe ferite dell’anima – più che del corpo –, ferite che non si rimarginano facilmente, verrebbe da restare senza parole. Invece, le parole bisogna trovarle per denunciare quelle mostruosità che maturano nell’isolamento, nell’indifferenza, nel dolore di chi subisce l’inquietante spirale di violenza dalle mille sfumature, dai mille volti, quelli di un fratello, di un figlio, di un marito, di un compagno o di un ex che talvolta diventano i volti dei carnefici. Come accaduto a tre donne isernine, vittime di condotte aggressive riconducibili al grave fenomeno della violenza di genere per cui gli agenti della Divisione anticrimine della Questura pentra hanno eseguito altrettante misure di prevenzione personale per condotte di violenza domestica adottate dal Questore al fine di offrire una rapida tutela alle vittime.
Tre i casi, come anticipato: il primo provvedimento è stato emesso nei confronti di un giovane che aveva aggredito l’ex compagna nei pressi di un noto bar del centro storico del capoluogo pentro, strattonandola e minacciandola, con numerosi insulti, di pubblicare sui canali social dei video a contenuto intimo, qualora la ragazza non avesse acconsentito a riallacciare i rapporti con l’aggressore. Revange porn, sopraffazione, terrore e paura che – a volte – vanno oltre il dolore fisico, feriscono nell’anima, tagliano nel profondo e rischiano di spingere le vittime in una spirale da cui risulta difficile uscire.
Gli altri due provvedimenti sono stati emanati, invece, nei confronti di un uomo che, qualche giorno fa, aveva aggredito verbalmente e fisicamente la sorella convivente, peraltro in presenza dell’anziana madre che nel tentativo di interrompere l’aggressione aveva avuto la peggio, cadendo rovinosamente a terra; l’altro, nei confronti di un marito violento che in pieno giorno, nei pressi di un negozio molto frequentato, si è lanciato contro la moglie, aggredendola sia verbalmente che fisicamente, sferrando vari colpi al volto e minacciando la giovane figlia che era intervenuta in difesa della madre.
Sono le mille sfumature della violenza di genere, le mille forme di violenza che vanno da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino a casi ancor più gravi in cui tante, troppe donne perdono finanche la vita per mano di uomo violento.
Più di 15 i provvedimenti di ammonimento emessi dall’inizio dell’anno dalla Divisione anticrimine della Questura di Isernia: fortunatamente, nella maggior parte dei casi tali misure di prevenzione risultano risolutive e idonee a interrompere il “ciclo della violenza”, tipicamente vissuto dalle vittime in ambito sia domestico che affettivo.