Inquietudine, dolore, amarezza: tutti sentimenti negativi che inevitabilmente si fanno largo tra la popolazione quando accadono episodi come quello denunciato dai fedeli e dai residenti della zona che affaccia sul piazzale antistante la chiesa di Santa Maria Assunta – in via Libero Testa, in una zona centralissima della città, a due passi da Piazza Giustino D’Uva e dall’Auditorium Unità d’Italia -, dove sono comparse alcune svastiche e altri simboli nazisti sulla pavimentazione. Tanto lo sdegno e l’indignazione tra i cittadini e gli abituali frequentatori del luogo di culto per l’ennesimo atto di vandalismo, l’ennesima offesa profonda alla comunità religiosa e ai valori della pace e della tolleranza che la chiesa incarna.
Decisa e immediata la reazione della comunità, che oltre a denunciare il fatto a mezzo stampa, ha segnalato tutto alle forze dell’ordine per quello che non può che essere classificato come un gesto inaccettabile, un messaggio di odio e intolleranza, di ignoranza, davanti a una delle chiese più belle di Isernia.
L’impressione è che si tratti di una “bravata” di qualche ragazzino che evidentemente deve aver preso sotto gamba gli effetti di un gesto simile, oltre che il background ideologico collegato a quella simbologia. Un gesto che però resta intollerabile, un affronto alla religiosità, a un luogo di culto, e all’intelligenza della comunità, che ha subito preso provvedimenti per rimuovere i graffiti nel minor tempo possibile.
Un episodio triste su cui però riflettere, visto che il problema dell’inciviltà, della mancanza di rispetto per il prossimo e per la collettività, è evidentemente diffuso, forse anche più di quanto possa sembrare. C’è però la stragrande maggioranza della comunità che è fatta di cittadini civili, uniti nella condanna di questi atti e nell’impegno a ripristinare la dignità e la sicurezza dei luoghi pubblici, anche mediante il supporto delle autorità competenti.
L’auspicio però è che simili fenomeni facciano da monito per tutti e che vengano prese misure concrete per prevenire ulteriori atti di vandalismo.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.