C’era da aspettarselo, che non fosse il caso di dormire sonni tranquilli, dopo il via libera della struttura commissariale al nuovo Piano operativo sanitario e, soprattutto, al Dca numero 92 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera: in quei faldoni, infatti, anche la scottante questione dell’Emodinamica del Veneziale, a lungo dibattuta nei mesi scorsi, e per cui sembrava si fosse raggiunta la quadra, col presidio salvavita sostanzialmente salvo, ma con l’asterisco per la riapertura h24, legata inevitabilmente all’esito dei futuri bandi per la ricerca del personale necessario.
Lo scorso 4 luglio, proprio il provvedimento sulla riorganizzazione della rete ospedaliera è stato ritirato dalla struttura commissariale, a seguito di una nota del tavolo tecnico ministeriale di cui non si conoscevano i contenuti fino a ieri, contenuti trapelati da fonti accreditate, e non ancora in via ufficiale. Nell’aria, però, si respirava già qualcosa di strano e la percezione che ci fosse proprio la questione dell’Emodinamica, alla base delle motivazioni che hanno costretto al ritiro dell’atto, era tangibile e preoccupante. Il tutto, come da previsioni, sarebbe dovuto al Dm 70, il regolamento che fissa i criteri per accreditare reparti e servizi negli ospedali pubblici.
Nel mirino dei tecnici romani, c’è il mantenimento di tutte le emodinamiche e di tutti i punti nascita. Stando al Balduzzi, tre emodinamiche e tre punti nascita sono troppi in Molise. Per questo e non a caso, da anni ormai si parla di una auspicata deroga al decreto: deroga che ad oggi, però, non è mai arrivata e non sembra all’ordine del giorno.
Sull’argomento, dopo la netta presa di posizione dei mesi scorsi anche tramite una manifestazione pubblica molto partecipata che ha visto coinvolti comitati e studenti isernini, è tornato il sindaco Piero Castrataro, che ha incontrato il presidente della Provincia nonché della Conferenza dei sindaci, Daniele Saia, per programmare proprio una seduta dell’assise dei primi cittadini per tornare a discutere della vicenda: «Non sono buone notizie quelle che trapelano sul futuro della sanità molisana – ha affermato il sindaco di Isernia -. Da quanto si apprende, il Tavolo tecnico ministeriale avrebbe “richiamato” la struttura commissariale al rispetto del Dm 70/2025 per quanto riguarda la riorganizzazione della rete ospedaliera. Questo vuol dire, verosimilmente, inesorabili tagli. La preoccupazione è forte, la salvaguardia dell’Emodinamica dell’ospedale di Isernia è nuovamente a rischio. I meri calcoli ragionieristici continuano a prevalere sulle reali esigenze del territorio molisano. Incredibile immaginare che si debbano fare ulteriori passi indietro e tornare sulle decisioni prese alla luce di una tanto decantata “filiera istituzionale” che finora, duole dirlo, non ha prodotto nessun risultato concreto, specie in materia di tutela del diritto alla salute – la staffilata di Castrataro -. Cosa faranno ora, per difendere i nostri diritti, istituzioni regionali e parlamentari molisani “amici” del Governo centrale? In attesa di conoscere la risposta a questa domanda, mi sono confrontato con il sindaco di Agnone, Daniele Saia, per programmare con urgenza una seduta della Conferenza dei sindaci, di cui è presidente. Saranno invitati, tra gli altri, la struttura commissariale, i vertici Asrem e tutti i rappresentanti istituzionali interessati. I molisani meritano di conoscere la verità e di avere risposte chiare sul futuro della sanità».
Insomma, sembra proprio che il futuro dell’Emodinamica pentra sia ancora tutto da scrivere perché, a quanto pare, non si può prescindere dai numeri, che purtroppo per orografia e caratteristiche del territorio vedono spesso il Molise distante da ciò che prescrivono decreti e regolamenti. Resta da capire se, però, sarà la politica a poter fare uno strappo alla regola. Probabilmente, almeno a breve termine, è da questo che dipenderanno gli sviluppi futuri su un tema che riguarda molto da vicino tutti i cittadini della provincia pentra e non solo.