«Il contenuto dell’intervista rilasciata dal sindaco Castrataro al vostro giornale (su Primo Piano di ieri, ndr) conferma la supponenza senza costrutto che contraddistingue il primo cittadino di Isernia e la sua giunta. L’arroganza con cui respingono ogni critica, chiunque non la pensi come loro “vuole il male” della città. O, addirittura, è volgare. In tanti anni di politica nessuno mi ha mai accusato di usare un linguaggio volgare. Diretto, sì. Ma non volgare. E sicuramente da preferire al suo tono fintamente canonico che poi abbiamo capito che basta davvero poco a far venire fuori la sua vera natura. O, ancora, sarei sessista. E la ringrazio anzi per darmi la possibilità di chiarire anche l’episodio manipolato ad arte da Fanpage. Comunque, la verità è che Castrataro sta gestendo fondi che non ha reperito lui ma le precedenti amministrazioni. E li sta gestendo anche male. Però bisogna evitare di dirglielo o farlo rilevare, altrimenti si viene bollati. Ma siamo matti? Cos’è? Un nuovo regime alla Pol Pot? Offende e usa toni ingiuriosi contro chi lo contesta pensando così di nascondere l’inconcludenza della sua amministrazione? Beh, ha fatto male i conti».

Giovancarmine Mancini, esponente storico della destra molisana, capogruppo di Alleanza per il futuro a Palazzo San Francesco e acerrimo avversario dell’amministrazione di centrosinistra, è un fiume in piena. Bisogna fermarlo per fargli qualche domanda.

«Mi conoscete da anni voi giornalisti molisani. Sono un libertino, vi pare che io possa mai essere definito sessista? Io le donne le ho sempre trattate bene… Ma questo è un aspetto della vita privata che, capisco, non interessa all’opinione pubblica. È solo un modo auto ironico per contestualizzare l’assurda accusa che mi è stata rivolta e che sul web è debordata oltre ad aver dato la stura ad offese e minacce nei miei confronti».

Aspetti un attimo. Torniamo indietro. Al Consiglio comunale del 25 luglio. Tra l’altro, Mancini, strana coincidenza con l’anniversario della destituzione di Mussolini.

«Che fa? Anche lei mi tende un tranello?».

Assolutamente no, era solo una constatazione più che altro storica. Comunque…

«Ormai viviamo in un’epoca di “dittatura della parola” in cui bisogna stare bene attenti a sostantivi e aggettivi che si pronunciano…».

Torniamo al 25 luglio 2024. Lei sbotta in Assise, rivolgendo al sindaco, fra le altre, le frasi «stia calmina» e «non faccia l’isterica». E poi, attaccando il sindaco sull’utilizzo dell’indennità, dice che con la sua cenerebbe con la consigliera, di centrosinistra, Laurelli. È così o no?

«Ecco, brava. Le ha detto “e poi”. Parliamo di due interventi distinti, fatti a distanza di un’ora. Ma Fanpage ha tagliato e montato ad arte il video per censurarmi come sessista. Allora, inquadriamo i fatti. E i fatti dimostrano che io il 17 luglio ho depositato un’interrogazione urgente al sindaco chiedendo la modifica delle prescrizioni introdotte per “spegnere la movida” come proprio i giornali spesso titolano nel caso di questo tipo di ordinanze. In sostanza proponevo di consentire la musica fino all’una invece che fino a mezzanotte. Una settimana dopo, il 24 luglio, Castrataro mi ha risposto, attaccandomi pesantemente, in una conferenza stampa e comunque annunciando che avrebbe modificato l’ordinanza proprio come io avevo proposto. Il giorno dopo in Consiglio ho fatto le mie rimostranze su questo atteggiamento. “Mi dà fastidio che ad ogni istanza di ogni consigliere comunale reagisca in malo modo”, ho detto. Possibile che ad ogni critica si debba reagire come ad una lesa maestà utilizzando anche termini oltraggiosi per gli avversari? Che stiano più tranquilli, intendevo».

Sì. Ma lei ha detto a Castrataro «stia calmina».

«La “persona” del sindaco stia calmina. La persona è femminile in italiano, mi pare. O non è più così? Tutti sanno che io sono provocatorio, irruento, faccio anche battute. Ho detto al sindaco che ha finanziato il Pride coi soldi pubblici. Io quando ho amministrato Isernia cercavo finanziamenti privati per il Festival della Canzone italiana. Ognuno ha la propria sensibilità. Ma con questo non intendevo offendere nessuno. Quel mio intervento, comunque, si è concluso senza repliche del sindaco o di altri consiglieri. Nel dibattito sul secondo punto all’ordine del giorno ho invece parlato delle indennità. Ognuno con la sua fa ciò che vuole, l’ho detto e lo ripeto. Castrataro ha detto che parte della sua viene riversata per pagare l’addetta stampa. Io ho tirato in ballo una collega consigliera, che è una mia cara amica, moglie di un mio caro amico, dicendo che le avrei pagato una cena, più cene. Era una battuta. Una battuta! Quale sessismo…. E lo ripeto, Gemma è una mia amica. Io mai mi sognerei di essere sessista. È allora che il sindaco è esploso, urlandomi “ti devi vergognare” e qualche assessore mi etichettava come “miserabile”. Quando ho rimarcato il discorso dell’indennità. Che lui percepisce, altro che no, il novello francescano… La somma viene poi riversata, la sua indennità e quelle degli assessori, in fondi culturali e sociali destinati alle associazioni».

Consigliere, nell’intervista di ieri il sindaco dice il contrario. Solo le indennità di assessori e presidente del Consiglio compiono il percorso che dice lei.

«Io ho gli atti. L’ indennità del sindaco al netto delle tasse viene poi riversata al Comune, parte per pagare l’addetta stampa e parte per finanziare associazioni e iniziative varie, queste ultime finanziate anche con una piccola parte delle indennità riversate dei componenti la giunta.

Ma per tornare a Fanpage, è evidente – e chi vuole può andare a guardare il video del Consiglio comunale per averne la prova – che sono stati accostati due momenti e due interventi differenti, in cui non mi riferivo alla collega consigliera con la frase “stia calmina” per esempio, per un tranello montato ad arte. Il caso, guardi un po’, è esploso una settimana dopo i fatti. Ma com’è? I giornalisti molisani non si sono accorti che io ho lanciato offese sessiste in Aula? È chiaro quel che è accaduto».

Nel merito, lei boccia questa amministrazione comunale su tutta la linea? Proprio niente da salvare?

«La faccio breve, sintetica, tanto c’è purtroppo poco da dire. I fondi che ostenta l’amministrazione, i progetti avviati sono frutto del lavoro delle precedenti amministrazione. Loro hanno poco di cui vantarsi e poco da festeggiare. Aprono cantieri contemporaneamente e senza criterio mettendo anche in difficoltà la città, creando disagi. Nell’intervista di ieri Castrataro parla di nuovo Piano del traffico, pensi! Appena insediato disse che avrebbe risolto il problema delle strisce blu e dopo tre anni stiamo ancora aspettando, nonostante l’incarico affidato a un esterno. Creano disastri, come nel caso del taglio dell’albero in Piazza del Donatore. Di fronte al mio studio, peraltro. Come avrei potuto non accorgermene? Distruggono una pianta – tra l’altro mi era stato “informalmente” raccontato che era per via del fatto che lì ci si andava a drogare – con la scusa, stavolta è la versione ufficiale, che serve alla crescita ordinata dell’arbusto. Ma quale arbusto ormai? Una pezza peggiore del buco e anche qui le risposte alle critiche sono state piene di spocchia offensiva e aggressività. Isernia si sta desertificando e questo è un altro amarissimo dato di fatto. Noi avevamo rivitalizzato il centro storico, loro penalizzano le attività con le ordinanze sulla musica. Gli asili realizzati con il Pnrr? Ci saranno i bambini da mandarci considerando il trend demografico negativo? Una città abbandonata a se stessa, sporca. L’esito della gara sulla raccolta dei rifiuti è un rebus, dopo anni, ancora irrisolto. E i ragazzi invogliati a tornare per “votare Piero” ve li ricordate? Quelli che magari studiavano fuori ma erano ancora residenti a Isernia. Beh, ora credo che non avrebbero nessun motivo per tornare, non potrebbero votarlo neanche più Piero. Perché nel frattempo hanno scelto di vivere stabilmente altrove».

E il centrodestra è pronto per provare a riconquistare Palazzo San Francesco?

«Mi auguro che sia pronto e coeso. Anche se io non ho toccato palla nelle decisioni precedenti, le esperienze negative credo facciano bene a tutti. Io personalmente sono pronto e mi misuro da 40 anni nell’agone politico. Sapete come sono fatto, del resto, e conoscete l’amore per la mia città».

r.i.

 

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