È stato identificato il presunto responsabile delle scritte apparse sulla facciata della Cattedrale e su diversi palazzi del centro storico di Isernia. Risolto nel giro di poco dalla Polizia di Stato quello che appariva ai più come un vero e proprio mistero. È il 26 agosto quando la quiete di una calda mattina d’estate viene improvvisamente interrotta da un episodio che lascia tutti sconcertati e indignati. I cittadini di Isernia si ritrovano di fronte a uno spettacolo inusuale e inquietante: decine di simboli e scritte rosse comparsi su vari edifici storici, compresa la facciata della Cattedrale di San Pietro Apostolo, uno dei luoghi più iconici della città. Il cuore del borgo macchiato da atti vandalici che coinvolgono non solo la cattedrale, ma anche edifici lungo il corso Marcelli, Piazza Celestino V e perfino il Municipio.
Le scritte, apparentemente senza senso, destano un’ondata di preoccupazione e sdegno tra i cittadini che denunciano immediatamente l’accaduto alle autorità. La Polizia di Stato, allertata dalle numerose segnalazioni dei residenti, subito avvia un’indagine per identificare il responsabile dell’accaduto. In poco tempo, grazie al lavoro della Digos e al supporto delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati nel centro cittadino, gli agenti riescono a individuare il presunto autore dei gesti vandalici. Si tratta di una persona in cura presso il Centro di Salute Mentale di Isernia, un dettaglio che ha suscitato reazioni contrastanti tra la popolazione. L’uomo, segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, ora dovrà rispondere di fronte alla legge per i danni arrecati, anche se la sua situazione psicologica sarà certamente un elemento di valutazione importante nelle indagini. Il procedimento si trova attualmente nella fase preliminare, in cui il responsabile avrà l’opportunità di presentare la propria difesa, come previsto dal Codice di Procedura Penale.