La questione degli stalli a pagamento, nonostante l’approvazione del nuovo Piano del traffico, resta parecchio ingarbugliata. Proprio sulla modifica del Pgtu, strumento atteso da oltre 20 anni nel capoluogo pentro, l’Aj Mobilità – ditta che gestisce i parcheggi a pagamento – aveva presentato ricorso al Tar impugnando l’avvio del procedimento, ma ad oggi non risulta ancora fissata l’udienza.
Come è noto, tra decreti ingiuntivi e ricorsi alla magistratura amministrativa, il Comune ha inteso affidarsi ad un legale esterno per una verifica delle modalità con le quali affrontare il caso, oggetto di un affidamento che però non risulta suffragato da alcun contratto firmato: a ribadirlo durante l’ultima seduta di Consiglio è stato lo stesso assessore Bontempo, che a distanza di tempo dalla prima interrogazione presentata sul tema da parte del consigliere Raimondo Fabrizio, ha nuovamente evidenziato come il parere del legale non sia accessibile, al momento, perché parte di una strategia difensiva che non può essere rivelata a tutela dell’Ente e dei cittadini.
Ora, con l’approvazione del nuovo Pgtu, si apre quindi un nuovo capitolo dell’annosa vicenda che riguarda le strisce blu, iniziata nel 2000 con l’istituzione delle soste a pagamento (all’epoca 399 stalli), poi diventati 827 nel 2018, aggiudicati nel 2019 all’impresa con sede a Spoleto. A marzo di 5 anni fa, avvenne la consegna del servizio in via d’urgenza ma nel frattempo emersero alcune divergenze tra i parametri fissati da un’apposita delibera nel 2018 e il numero degli stalli indicati negli atti di gara e approvati con la successiva determinazione dirigenziale. Per evitare di annullare l’intera procedura, Comune e società sottoscrissero un atto di transazione, ma da allora ad oggi non si è mai arrivati alla sottoscrizione del contratto di affidamento della concessione. Gli stalli a pagamento lievitarono a 867 per porre rimedio alla “difformità” tra la previsione consiliare e quella del disciplinare di gara (972 stalli messi a base di gara), con lo stravolgimento del Piano urbano del traffico senza procedere alla sua preventiva modifica.
Poi il botta e risposta a colpi di note, diffide, ricorso e decreti ingiuntivi, fino ad arrivare alla modifica del Piano di giovedì sera approvata in Consiglio comunale dopo la consultazione aperta ai cittadini per un mese. Da qui, dunque, le perplessità sollevate dalla minoranza in Aula. Con la maggioranza che, contestualmente, ha dichiarato di non aver mai chiuso le porte – né tantomeno di volerlo fare ora e in futuro – alla ditta concessionaria per affrontare l’argomento sulla base dei dati oggettivi emersi dall’analisi condotta dai tecnici esperti in materia.