Dimostrare con i fatti che la città sta cambiando: questa, secondo il sindaco Piero Castrataro, la medicina migliore in caso di «tempi incerti». Il primo cittadino, dopo le dimissioni della vicesindaca Federica Vinci e la nomina al suo posto di Angelo Iannone ufficializzata giovedì in conferenza stampa, si è lasciato andare a una considerazione che – in buona sostanza – è emblematica del periodo turbolento che sta attraversando la maggioranza, o quantomeno del clima teso che si percepisce a Palazzo San Francesco.
Sebbene il sindaco abbia scansato le voci di un «terremoto politico» in atto, è pur vero che la nomina di Iannone nel ruolo di vicesindaco arriva solo come il primo passo verso una rivoluzione ormai ineludibile per preservare determinati equilibri che rischiavano di vacillare come già accaduto altre due volte in passato, prima nei confronti dell’ex assessora Francesca Scarabeo, poi di Domenico Di Baggio, entrambi campioni di preferenze, “sfrattati” però da Palazzo per ricucire qualche strappo in Giunta.
Situazioni che, gira e rigira, finiscono inevitabilmente per compromettere la serenità politica di una squadra di governo che – nonostante gli scossoni – è sempre rimasta solida e compatta, a eccezione di qualche caso sporadico, vedasi quanto accaduto per l’ex Ignazio Silone, quando due membri della maggioranza (i consiglieri di Comunità Attiva, gruppo politico nato dopo la separazione da Volt) non hanno perorato la causa dell’abbattimento della struttura per far posto a un nuovo edificio che possa ospitare la Prefettura e gli uffici comunali, per motivi ormai noti. Ma si è trattato di un caso isolato, che – almeno finora – non sembra abbia messo in discussione la tenuta del governo cittadino, tant’è che gli stessi consiglieri e l’intero gruppo erano presenti in Sala Raucci, giovedì, per l’ufficializzazione della nomina di Iannone vicesindaco.
Qualche assenza, però, si è fatta notare, ha fatto rumore e non è del tutto da escludere che dietro quelle sedie vuote potesse celarsi un messaggio rivolto allo stesso primo cittadino, visto che sono ancora in corso le trattative sul rimpasto: mancavano, infatti, l’assessora Maria Teresa D’Achille e i consiglieri Marco Amendola e Alessia Panico (considerati a lei vicini), oltre ai componenti di Volt.
Cionostante, Iannone nelle dichiarazioni ai giornalisti è stato chiaro: «Sono contento e onorato per l’incarico che mi è stato dato dal sindaco, sono consapevole dell’importanza del ruolo e dell’impegno che dovrò profondere ulteriormente per la città. Devo ringraziare anche tutte le forze di maggioranza che hanno approvato la scelta del sindaco» – ha detto. Insomma, dai partiti è arrivato il placet, ma ciò non vuol dire che non possano esserci ancora dei mal di pancia da sedare. E la questione è tutta legata a cosa ne sarà del turn over in Giunta.
A meno che non accada l’imponderabile, nelle prossime ore Gemma Laurelli (Isernia Futura) dovrebbe prendere il posto da assessore di Federica Vinci, passo necessario per rispettare le quote rosa in attesa che il PD risolva le questioni interne legate al congresso provinciale: a quel punto dovrebbe entrare in Giunta anche Angela Perpetua al posto di Leda Ruggiero, assessore alle politiche sociali. Successivamente potrebbe entrare a far parte dell’esecutivo anche Michele Antenucci, a quanto pare al posto di Luca De Martino, sempre che il consigliere Gabriele Olivieri accetti di essere scavalcato nelle gerarchie.
Intanto, nei confronti del sindaco è arrivato il messaggio di vicinanza da parte del consigliere regionale Roberto Gravina: «In un momento di grande discussione ha dimostrato ancora una volta il suo senso di responsabilità, mettendoci, può piacere o meno, la faccia – ha scritto Gravina -. Saper affrontare oneri e onori, come la sua figura politica richiede, non è semplice, ma Piero lo fa con la determinazione e l’integrità che lo contraddistinguono, mantenendo sempre distinti il piano amministrativo da quello personale, evitando ragionamenti rancorosi, analizzando anche gli sbagli, sempre in una prospettiva di crescita istituzionale. Un corpo estraneo in un sistema mai domo alla restaurazione».
Lo stesso ha fatto la segreteria regionale di Sinistra italiana che ha espresso solidarietà al sindaco, «bersaglio di attacchi ingiustificati e strumentali. In una Regione alle prese con montagne di debiti, una sanità al collasso, intere comunità senz’acqua da mesi, trasporti sempre più fatiscenti e con una classe dirigente regionale distratta dalla distribuzione di deleghe e sottosegretari, si è pensato bene di accendere i riflettori su una questione prettamente politica tra l’altro già risolta con la nomina di un nuovo vicesindaco. Tanto rumore per coprire probabilmente il nulla che avvolge il resto del Molise. Ma c’è ancora molto da fare per il capoluogo pentro e siamo convinti che l’attività amministrativa riprenderà presto nuovo slancio, l’unica grande priorità è affrontare e risolvere i tanti problemi della città».

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