La recente proposta avanzata dal Comitato nato sotto la stella del referendum per l’annessione della provincia di Isernia all’Abruzzo sta accendendo il dibattito politico e sociale. La nostra redazione ha interrogato direttamente il sindaco Piero Castrataro per conoscere il suo punto di vista su un tema tanto delicato quanto divisivo.
«Ѐ evidente che il tema è caldo e che l’attenzione riservata dalla popolazione all’iniziativa promossa dal Comitato per l’annessione della provincia di Isernia all’Abruzzo rappresenta un segnale importante – ha risposto Castrataro -. Sicuramente mostra un disagio legato alle numerose problematiche che attanagliano il territorio e per le quali non si è stati in grado di porre rimedio nel corso degli anni.
Detto ciò, non credo che dividere una regione sia la soluzione, di certo non rappresenta una risposta immediata alle emergenze della cittadinanza – ha precisato il primo cittadino -. Non possiamo immaginare che il cambiamento passi attraverso un mero riassetto amministrativo.
A dire il vero non mi è mai piaciuta la politica del “si salvi chi può”, ammesso che tale soluzione sia sinonimo di salvezza. Non lo è certamente per il Molise nella sua interezza, aspetto che non possiamo trascurare. Qui si tratta di far rinascere una regione, non solo una parte di essa, con azioni e strategie concrete e lungimiranti.
Inoltre, in questa particolare fase di debolezza socioeconomica, si corre il rischio di pesare ancora meno in un panorama più ampio.
D’altro canto, la nostra storia parla di innegabili affinità con i cugini abruzzesi, vicinanza culturale e similitudini territoriali. Per questo sono più propenso ad abbracciare e far prevalere l’ipotesi di una fortificazione delle relazioni su quella dell’annessione.
Mi riferisco all’implementazione di politiche volte a favorire strategie comuni in settori vitali, che ci vedono uniti negli obiettivi da raggiungere. Parlo di sanità, con la concretizzazione di accordi di confine, di programmazione sul turismo, di valorizzazione delle nostre risorse naturalistiche ed ambientali, di sviluppo di filiere industriali condivise, quali automotive e legno, agroalimentare, logistica integrata e digitale.
Credo che serva un grande movimento di rafforzamento di tali legami mirato ad offrire maggiori e migliori servizi a cittadini ed imprese, molisani ed abruzzesi – ha concluso -.
Nel solco di un percorso che guarda alla crescita e allo sviluppo del territorio nella sua complessità, siamo pronti a collaborare con tutte le Istituzioni coinvolte, per disegnare insieme una strategia che favorisca i territori confinanti delle due regioni, aggregando risorse utili a mettere in campo azioni che sappiano cogliere le sfide del futuro».