Ieri mattina il largo del Parco urbano della stazione è stato intitolato a un illustre cittadino di Isernia, Pietro Di Giacomo, magistrato e deputato, con una solenne cerimonia a cui hanno partecipato le massime autorità e tanti cittadini. Una iniziativa fortemente voluta dal Comune di Isernia, dal sindaco Piero Castrataro, dal presidente del Consiglio comunale Sergio Sardelli e da tutta l’amministrazione per ricordare una persona che tanto ha dato al Molise e alla sua comunità battendosi per favorirne l’autonomia e per difenderne gli interessi, dimostrando una straordinaria concretezza politica.
«Oggi diamo il giusto merito – ha sottolineato nel suo intervento il sindaco Castrataro – a chi si è impegnato per la città e la provincia intitolando il Parco urbano della stazione a cui seguiranno altre iniziative, relative ad altri personaggi della storia di Isernia che tanto hanno dato a questa città come Mario Di Nezza, Titina Sardelli e Franco Ciampitti. Rientra in quella giusta opera di riconoscimento di chi si è impegnato per il nostro territorio e che deve essere un punto di riferimento per noi che lo rappresentiamo in questo momento ma soprattutto per i giovani. Combattere per le cose giuste, per il riconoscimento di questo territorio a livello nazionale, è una sacrosanta battaglia che tutti noi dobbiamo fare».
Numerosi gli interventi, dal sindaco Castrataro al presidente del Consiglio Sardelli, dal Prefetto Giuseppe Montella al procuratore della Repubblica di Isernia Carlo Fucci, dal presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante, all’assessore Michele Iorio, dal presidente della provincia Daniele Saia a Enrico Santoro. Quest’ultimo si è soffermato sulle giornate vissute intensamente negli anni Sessanta, dall’arrivo del Presidente Giovanni Leone ad Aldo Moro fino a giungere nel febbraio del 1970 quando Isernia fu proclamata ufficialmente Provincia. Molto apprezzato l’intervento del presidente degli ex consiglieri regionali Gaspero Di Lisa che ha ricordato la figura e il ruolo di Pietro Di Giacomo sia come parlamentare, sia come consigliere regionale del Molise.
È stato un momento solenne che ha assunto una valenza istituzionale significativa tesa a salvaguardare l’autonomia raggiunta tra mille sacrifici, maturata dopo anni di battaglie che solo chi non è di Isernia non può capire o fa finta di non capire. Gli interventi che si sono succeduti sono stati tutti a favore del mantenimento della Provincia di Isernia ricordando le battaglie portate avanti dal Comitato di azione per la Provincia di Isernia fondato nel 1949 e presieduto da Pietro Di Giacomo, un comitato con in testa il senatore Giovanni Ciampitti e lo stesso Di Giacomo che determinò il futuro di Isernia lottando per la sua autonomia a denti stretti come ha sottolineato nel suo maraviglioso libro dossier l’onorevole Edilio Petrocelli in “Le battaglie parlamentari e sociali per l’istituzione della Provincia (1945-1970)”. Ne facevano parte rappresentanti delle categorie sociali, sindacali ed economiche e di tutti i partiti politici per far valere il diritto del Molise alla istituzione di una nuova Provincia con capoluogo Isernia. A quei tempi venivano evidenziati i principi di giustizia sociale, politico ed economico, richiamata la legge fondamentale dello Stato e il programma di decentramento amministrativo che non poteva non costituire il più deciso obiettivo di ogni Governo democratico. Lo Stato italiano aveva assunto da pochi anni, dopo il fascismo, una forma democratica per cui si era fiduciosi nell’accoglimento dell’istanza di un popolo formato in prevalenza da infaticabili agricoltori, sani, forti, generosi che dal sorgere al cadere del sole bagnavano di sudore la terra, rendendola feconda di ogni bene. In base a queste riflessioni, durante la cerimonia di intitolazione, si è alzato un coro unanime di dissenso contro chi vuole annettere la Provincia di Isernia all’Abruzzo. Tutti contrari, i presenti, all’annessione all’Abruzzo. A quei tempi vi erano sei valenti parlamentari molisani che si sono battuti come leoni per l’ottenimento di un traguardo atteso dalle popolazioni. Tutte nobilissime figure: Di Giacomo e Colitto del Partito Liberale; Sedati, Sammartino e Monte della Democrazia Cristiana e Amiconi del Partito Comunista. E nella proposta di legge presentata dal primo firmatario Di Giacomo nel 1954 figuravano quasi tutti i deputati abruzzesi.
Il figlio di Pietro Di Giacomo, Enzo, presidente del Tribunale di Isernia, ha inteso ringraziare i numerosi presenti per aver partecipato alla cerimonia: «Ringrazio il sindaco, la giunta l’amministrazione comunale di Isernia e la commissione della toponomastica del Comune e tutte le autorità politiche, civili e militari, i tanti cittadini che sono presenti qui oggi. Il ricordo delle battaglie che furono compiute alla metà degli anni ‘50 del secolo scorso e da quel momento in poi per arrivare a vincere questa battaglia per l’istituzione della Provincia di Isernia. E anche oggi, di fronte alle tante difficoltà, non bisogna arrendersi ma bisogna impegnarsi per superare queste difficoltà e non gettare la spugna. Questo è il messaggio che noi abbiamo ricevuto dai nostri antenati e dai nostri genitori che dobbiamo tramandare a nostra volta alle generazioni future, a quelli che verranno dopo di noi. Perché gettare la spugna significherebbe non solo distruggere la nostra autonomia regionale ma anche rischiare di perdere la nostra Provincia. Viva la Provincia di Isernia, viva la Regione Molise, viva l’Italia».
Pasquale Damiani