Un’opera «inutile, costosa e pericolosa»: il Comitato ‘No Lotto Zero’ ci va giù duramente, ribadendo la propria posizione in merito alla realizzazione della strada di collegamento tra il bivio di Pesche e la Isernia-Castel Di Sangro, su cui si è espressa nei giorni scorsi la Quarta sezione del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello al ricorso presentato da Comune e Wwf che aveva ottenuto una parziale vittoria al Tar, poi ribaltata in via definitiva proprio dal CdS.
Il Comitato che da tempo ormai si batte contro la realizzazione dei cinque chilmometri di strada – che comprenderebbe anche due gallerie, otto viadotti e svincoli, per un costo complessivo di circa 175 milioni di euro – non si arrende e annuncia future iniziative per cercare di bloccare l’opera.
«La sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Isernia e dal Wwf Molise sulla questione della validità della Via (Valutazione di impatto ambientale) risponde a una sola delle tante questioni che stiamo ponendo da anni all’attenzione della magistratura e della opinione pubblica rispetto al Lotto Zero – affermano prima di riassumere sinteticamente le altre questioni a loro dire ancora in sospeso -. C’è il discorso della mancanza della ‘Alternativa Zero’ (detta ‘Opzione Zero’), la cui assenza comprovata annulla automaticamente l’iter procedurale fin qui seguito – sostengono -. Inoltre, non è presente nella documentazione ad oggi prodotta l’analisi costi/benefici, anch’essa fondamentale ai fini della definizione della pubblica utilità dell’opera; non risulta presente la variante al Prg (Piano regolatore), in particolare del Comune di Isernia, Ente capofila del progetto, e la distanza del tracciato rispetto alle sorgenti dell’area interessata non corrisponde alle prescrizioni dettate dalle normative vigenti – proseguono -. A tali quesiti non è data nessuna risposta nella sentenza in quanto ai giudici era stato richiesto altro.
Rimangono quindi inevase le osservazioni che da anni solleviamo su violazioni gravi e potenzialmente invalidanti dell’intero iter procedurale seguito.
Nei prossimi giorni comunicheremo le iniziativa ulteriori che stiamo approntando per bloccare uno scempio ambientale ed erariale che si prospetta con la realizzazione di un’opera inutile, costosa e pericolosa».

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