Sono trascorsi esattamente tre anni dall’insediamento di Piero Castrataro al vertice di palazzo San Francesco. Il sindaco di Isernia, sin dal primo momento, è piaciuto ai cittadini di per il modo semplice con cui si è proposto. Certamente ha avuto man forte dalla scissione del centrodestra con Fratelli d’Italia a trazione Iorio-Di Sandro che ha spaccato di fatto la coalizione moderata mettendo su un piatto d’oro la vittoria del centrosinistra al ballottaggio. Per il resto Castrataro ci ha messo del suo, anche in fatto di simpatia. Ed ora si propone come il candidato sindaco di tutta la coalizione di centrosinistra anche per la prossima consiliatura.
È stato Marco Amendola (membro dell’Assise civica), nel corso della trasmissione “Conto alla Rovescia” su Teleregione, a indicarlo come il più autorevole a rivestire di nuovo il ruolo da sindaco del capoluogo.
Piero Castrataro ha cercato di imprimere una svolta ma si è trovato di fronte a situazioni non certo idilliache, a causa di alcuni contrasti all’interno della sua maggioranza. Ha superato con successo la prima crisi con l’allontanamento di Scarabeo, poi quella di Di Baggio ed è uscito indenne dalla vicenda di Federica Vinci.
Gestire per la prima volta la macchina amministrativa, che spesso è chiamata a mediare, non è stato per lui un mestiere facile. La comunicazione è stato uno dei punti di forza del sindaco in questi primi tre anni di attività. Il suo modo di presentarsi in conferenza stampa e i momenti di presenzialismo in ogni occasione pubblica ne hanno fatto un comunicatore imbattibile. Al di là delle opposte tifoserie che si scontrano sui social l’immagine di Castrataro presso i cittadini di Isernia è in generale buona.
Al sindaco giova un buon tratto caratteriale, una forte capacità di ascolto e di mediazione e anche una buona capacità decisionale che ha mostrato in occasione della vicenda Scarabeo e di quella di Di Baggio.
Dopo la nomina di assessore per Gemma Laurelli, il primo cittadino rimane in attesa di un nome da parte del Partito democratico per chiudere il cerchio della giunta e guardare avanti con maggiore ottimismo. È un giovane sindaco che risulta simpatico. Ma ora deve calarsi anche lui nella veste di primo cittadino di un capoluogo di provincia.
Per prima cosa deve chiedere ai suoi assessori di essere più incisivi. Il rodaggio è alle spalle. E la città ha bisogno di voltare pagina. Con immediatezza e senza più alibi.
In casa centrodestra si è al lavoro per trovare un candidato forte da opporre a Castrataro. Tanti i nomi sulla bilancia: da Raimondo Fabrizio a Giovancarmine Mancini, da Eleonora Scuncio a Linda Dall’Olio. Ma alla fine il nome potrebbe anche venire dall’alto e la scelta ricadere su un esponente della società civile che metta d’accordo tutti i pretendenti.
Una cosa è certa: questa volta il centrodestra si presenterà compatto. Gli errori della scorsa legislatura nessuno vuole commetterli.
ppm