Si è svolto ieri pomeriggio nel foyer dell’Auditorium “10 Settembre 1943” l’atteso e discusso incontro pubblico promosso dall’amministrazione comunale per aprire il confronto con i cittadini sulla possibile estensione del Parco nazionale del Matese ad alcune aree del territorio isernino, in particolare nella zona di Castelromano. Un confronto partecipato – con la presenza di diversi esponenti di maggioranza e minoranza consiliare oltre che agricoltori, allevatori e residenti interessati – e dai toni accesi, che ha evidenziato quanto il tema sia divisivo all’interno della comunità.
In queste ore, numerosi cittadini della frazione di Castelromano, potenzialmente interessata dall’inclusione nel perimetro del Parco, si sono espressi in modo netto contro la proposta, temendo nuovi vincoli e limitazioni alle attività tradizionali del territorio. «Solo problemi e ricadute negative» – questa la visione di alcuni cittadini che vanno a rinfoltire il fronte dei contrari all’istituzione dell’Ente. Tema centrale del dibattito alimentato dagli scettici, soprattutto la questione dei rischi connessi alla fauna selvatica.
«Non ci sono case né allevamenti e attività intensive ricadenti nella nostra proposta di perimetrazione che prevede solo zona 2 – ha rassicurato però il primo cittadino -. Solo terreni boschivi dove si potrà continuare a tagliare la legna chiedendo autorizzazione come già avviene ora».
Dopo le motivazioni esposte dal sindaco sulle possibilità di accedere a finanziamenti pubblici per il territorio, ma anche di realizzare aree attrezzate per favorire il turismo o di stimolare attività che favoriscano l’occupazione giovanile, non sono mancati interventi a sostegno del progetto, che hanno sottolineato le potenzialità in termini di valorizzazione ambientale, sviluppo sostenibile e accesso a opportunità specifiche per le aree protette.
La possibilità di promuovere turismo, escursionismo e filiere agroforestali è vista infatti da molti come un’occasione di rilancio per il territorio.
A prendere posizione in modo critico, l’opposizione consiliare.
La consigliera comunale Linda Dall’Olio, già nei giorni scorsi, aveva espresso forti perplessità sulla proposta portata avanti dal sindaco Piero Castrataro. Una linea ribadita dai membri dell’opposizione presenti all’incontro, tra cui Eugenio Kniahynicki e Giovancarmine Mancini che hanno espresso i timori sulle potenziali ricadute sulle eccellenze produttive locali, chiedendo non di allargare il perimetro ma al contrario di uscire dal Parco.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Cesare Pietrangelo, che ha dichiarato pubblicamente la sua contrarietà: «Il sindaco ha parlato di opportunità. Io, invece, ho incontrato tante persone molto preoccupate per questa esagerata estensione. Sono per il no, ci sono troppi vincoli. Io sono in favore degli interessi della collettività».
Il dibattito approda ora ufficialmente in Consiglio comunale, dove oggi – martedì 15 aprile – sarà discussa una mozione presentata dalla maggioranza per formalizzare la proposta di allargamento del perimetro del Parco. La scadenza del 22 aprile, fissata dal Tar Lazio, incombe: entro quella data dovranno essere definite le perimetrazioni provvisorie dell’area protetta, a otto anni dalla sua istituzione sulla carta.
Il confronto in Aula si preannuncia serrato, con posizioni politiche ben delineate e una cittadinanza che attende risposte chiare su uno dei temi più rilevanti per il futuro ambientale, economico e sociale del capoluogo pentro.

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