Sul ritrovamento del dente umano nel giacimento della Pinete interviene anche il governatore Frattura: “Un’emozione profonda per il nostro Molise e per il mondo, il ritrovamento del dente di un bambino di Homo heidelbergensis vissuto 600 mila anni fa. Il Molise, già un unicum in Europa proprio con il sito paleolitico La Pineta di Isernia, ancora di più adesso scrigno di ricchezze di inestimabile valore culturale, storico e archeologico. Grazie alla passione e al lavoro quotidiano condotto dalla Soprintendenza ai beni archeologici del Molise e dall’Università di Ferrara festeggiamo una scoperta attesa e ricercata da anni: i resti dell’uomo. Si tratta di un arricchimento straordinario per il nostro patrimonio archeologico già pieno di peculiari antichità mai rinvenute altrove. Compito di tutti adesso sostenere con la dovuta cura questa scoperta, destinata, ne siamo certi, a essere accompagnata da nuove scoperte, altrettanto importanti ed emozionanti, mettendo in campo gli strumenti necessari a promuovere una ricchezza immensa che fa del Molise terra di richiamo di estremo valore. A noi l’impegno e il dovere di saper cogliere con intelligenza e sensibilità, sotto il profilo della ricerca, della cultura, dell’occupazione, del turismo, questa opportunità che la Storia ha voluto consegnarci”.
Per Vincenzo Niro, presidente del consiglio regionale, quella di Isernia è “una scoperta destinata a rimanere nella storia, avvenuta in una porzione del giacimento paleolitico “La Pineta” di Isernia, già fiore all’occhiello della nostra regione. Avere nel Molise la testimonianza diretta del bambino più antico d’Europa – ha rimarcato il Presidente Niro – conferma come la nostra Terra sia una straordinaria depositaria di tesori e di un patrimonio archeologico dal valore inestimabile. A tal proposito le mie sincere congratulazioni vanno alla Soprintendenza ai beni archeologici del Molise e all’Università di Ferrara che hanno saputo compiere un lavoro sinergico, attento e scrupoloso, con risultati di grande pregio, in aggiunta a quelli già precedentemente conseguiti. In qualità di Presidente del Consiglio regionale sono convinto che tale scoperta, in un campo strategico quale quello dei beni archeologici, possa veramente rappresentare un viatico privilegiato per uno sviluppo turistico dell’intero nostro territorio e di conoscenza della storia dell’uomo”.