Al passo indietro di Sorbo non corrisponde la stessa reazione di Brasiello. Loro due, i pezzi da novanta che si contenderanno la carica di presidente della Provincia di Isernia, sono impegnati in una guerra a distanza. Il primo cittadino di Venafro ha rotto il silenzio e ha annunciato la disponibilità a ritirarsi dalla competizione in favore del sindaco di un piccolo comune. Ha invitato Brasiello a fare lo stesso perché “la Provincia non deve essere il terreno di battaglia per le ambizioni personali di qualcuno”. Per tutta risposta il collega isernino ha detto di non essere “uno che si tira indietro”. E che, da primo cittadino del comune capoluogo deve “lavorare per la centralità di Isernia, per farla tornare ad essere traino dei centri dell’area pentra”.
“Vorrei alla presidenza il sindaco di un piccolo comune – ha spiegato il primo cittadino di Venafro – possibilmente interno alla Provincia, per dare un segnale alla parte di territorio maggiormente penalizzato in questi ultimi anni. Se c’è una soluzione del genere sarò il suo primo sostenitore. Se poi si vuol fare altro di questa contesa valuteremo questo ‘altro’ e ci regoleremo di conseguenza”: le parole di Sorbo. Che, a distanza di 24 aore, vengono seguite da quelle tutt’altro che distensive di Brasiello: “Non sono uno che si tira indietro. E poi sono il sindaco del comune capoluogo. Ascolto le istanze che mi arrivano e comprendo che mai come in questo momento c’è la necessità che Isernia diventi nuovamente il polo attrattivo che è sempre stato per i centri della zona. Isernia deve tornare ad essere il punto dal quale ripartire per lo sviluppo dell’intera provincia”. Insomma, la battaglia per il vertice di via Berta sembra solo all’inizio.