Un fantomatico “comitato provinciale” di cui nessuno ha mai sentito parlare. E una firma, quella di Franco Fosco, sulla quale fioccano le precisazioni: sono questi gli ingredienti del nuovo giallo nato attorno alla crisi al Comune di Isernia. Luca Iosue e Maurizio Cacciavillani rompono il silenzio: il firmatario della nota nella quale si invocano le dimissioni di Micaela Fanelli non sarebbe nemmeno tesserato nel partito. Così il mistero si infittisce e nel Pd sale la tensione.

La bagarre. In mattinata giunge una nota a firma di Franco Fosco  con la quale si chiedono apertamente le dimissioni del segretario Fanelli dopo l’avvio della crisi al Comune di Isernia. Nel Pd saltano sulla sedia. Fosco a che titolo parla? Lui si firma come uno dei membri del “comitato provinciale”, ma dalla segreteria del partito precisano: non esiste. Nel pomeriggio arriva la nota a firma di Maurizio Cacciavillani (come membro della segreteria regionale del Pd): “Non esiste alcun comitato provinciale di Isernia del Partito Democratico. Esiste un’Assemblea, una Direzione, una Segreteria e un Segretario provinciale, ma non esiste un Comitato in qualità di organo ufficiale del partito. Quindi – evidenzia Cacciavillani – non si capisce chi realmente ci sia dietro questa sigla, molto probabilmente preparata ad arte solo allo scopo di colpire il segretario del Pd Micaela Fanelli”. In serata a ribadire la questione ci pensa anche Luca Iosue, responsabile dell’organizzazione e del tesseramento del partito: “Si precisa che il comitato provinciale di Isernia non esiste (forse il signor Fosco avrà avuto un abbaglio riferendosi a Forza Italia della quale lo stesso è stato coordinatore provinciale). Inoltre il signor Fosco attualmente non risulta essere iscritto al Partito Democratico. Lo stesso segretario della Federazione di Isernia Alfonso Di Iorio (unico organismo provinciale oltre ai circoli cittadini), sentito telefonicamente, ha confermato l’infondatezza della notizia”. Serpeggia l’idea che dietro la nota ci sia una precisa regia. Fonti interne allo stesso Pd ricordano come Franco Fosco sia un fedelissimo di Massimiliano Scarabeo

La crisi in Comune. Nel frattempo Danilo Leva ha preso le difese di Luigi Brasiello spiegando come “la nota alla stampa è stata una follia perché ha politicizzato una crisi che non è di natura politica. Il Pd non ha mai sfiduciato Brasiello e De Lellis ha parlato a titolo personale“. E ha invitato la segreteria regionale “a prendere categoricamente e in maniera netta le distanze da un documento firmato a titolo personale da un esponente del Pd“. Nel frattempo la crisi al Comune resta nel congelatore, in attesa del direttivo convocato dal Partito democratico e dalle contromosse che verranno adottate dal primo cittadino Brasiello.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.