E’ un durissimo attacco quello rivolto da CasaPound Italia al Prefetto di Isernia ed a tutto il sistema dell’accoglienza degli immigrati, identificati dal movimento come i primi responsabili della grave situazione di tensione in città a causa dell’emergenza clandestini, dopo la manifestazione non autorizzata da questi tenuta lo scorso mercoledì sotto la Prefettura per protestare contro le condizioni in cui sarebbero alloggiati nei centri.
“Quanto accaduto ad Isernia è gravissimo. Il fatto che decine di clandestini abbiano inscenato una manifestazione non autorizzata di fronte alla Prefettura senza che le forze dell’ordine intervenissero non va in alcun modo sottovalutato, perché di fatto legittima il ricorso all’azione violenta ed illegale come mezzo di espressione” così Agostino Di Giacomo, responsabile CasaPound Italia per la provincia di Isernia, in una nota.
“Le ragioni della protesta, la richiesta di vitto e condizioni di alloggio migliori – prosegue Di Giacomo – sono poi ancor più inaccettabili della modalità con cui si è svolta, mentre monta il risentimento degli isernini, costretti a pagare sulla loro pelle le conseguenze della crisi economica ed a vedere persone ospitate in Italia a spese dei contribuenti arrivare a lamentarsi nonostante ricevano gratis più di quanto abbiano a disposizione la maggior parte degli italiani”.
“Ma i veri colpevoli di tutto questo – prosegue il responsabile isernino Cpi – sono tutti coloro, dal Prefetto alle associazioni ed ai privati attratti dalla prospettiva di lauti guadagni che hanno permesso che Isernia si riempisse di clandestini, che ormai costituiscono il 2% della popolazione, un numero 10 volte superiore al tetto massimo stabilito dall’accordo tra l’Anci e il Ministero dell’Interno. È evidente come la situazione risulti assolutamente ingestibile, e se davvero i gestori delle strutture ricettive, che non vengono pagati da mesi, dovessero sfrattare i loro ospiti, in città si scatenerà il caos. La soluzione per impedire una simile disastrosa evenienza è solo una: l’immediata chiusura dei centri di accoglienza ed il rimpatrio di tutti gli immigrati finora ospitativi che dovessero risultare privi dei requisiti per l’asilo umanitario”.