Parole commoventi quelle di Giovanni Avicolli, il collega giornalista rimasto coinvolto nell’incidente sulla A1 nel quale ha perso la figlia Noemi e la madre Lucia (nella foto). Dopo i giorni in ospedale, l’intervento a cui è stato sottoposto, affida alle parole – lo strumento che conosce meglio – i ricordo di Noemi. Ringrazia tutti e chiede di tenere viva la memoria del suo angelo biondo e pieno di vita.
“Solo adesso sono in grado di scrivere due parole dopo i primi giorni di ospedale per indirizzarmi a tutti voi che l’avete conosciuta e che le avete voluto bene”.
“Ho letto, appena ho potuto, i WhatsApp che vi siete scambiati appena appresa la notizia della tragedia. So quanto avete fatto per essere presenti al funerale: non facile raggiungere Isernia. Ho letto di fiori, di striscioni, ho letto cose su mia figlia che nemmeno sapevo e che mi fanno essere ancora di più orgoglioso di lei, di quello che stava facendo e di quello che voleva ancora fare. Avrei voluto abbracciare ognuno di voi presenti al funerale – prosegue il giornalista di Isernia funzionario del Consiglio Europeo rimasto ferito nel terribile scontro con un Tir – non mi è stato possibile, ma mi hanno raccontato. E allora sono tanto orgoglioso anche di voi, di chi le è stato accanto negli ultimi giorni, nel suo anno a Camerino, di chi vuole portare avanti le sue proposte in seno all’associazione Aure. Un abbraccio forte anche a chi non ha potuto essere presente, ma era lì con il cuore: ai suoi amici della Scuola europea di Bruxelles, a quelli di Isernia. Un pensiero particolare e un invito a vivere nel suo ricordo, un ricordo positivo, come ho letto dappertutto, guidati dal suo sorriso e dalla sua volontà di andare avanti anche contro le avversità. Io dovrò farcela anche per tener vivo il suo ricordo, voi farete la stessa cosa perché se un esempio di vita vi è venuto da Noemi, vale la pena non farlo sopire”.
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