Turisti insoddisfatti lasciano la città pentra con l’amaro in bocca. Una sensazione di certo non dovuta al sapore del caffè, visto che nell’ultima domenica uggiosa, il centro storico non offriva nemmeno quello. Una truppa di ben 500 persone, arrivate a Isernia da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, soprattutto dalla Germania, si è dovuta accontentare di una passeggiata nel centro storico, di un ottimo pranzo e di una incursione in extremis agli scavi sotterranei della Cattedrale (unico luogo pubblico aperto oltre ai ristoranti).
Il gruppo di visitatori (470 persone per la precisione) nella tarda mattinata di domenica ha fatto tappa a Isernia dopo aver ‘assaporato’ le bellezze del territorio a bordo della Transiberiana d’Italia.
Il treno storico ha svolto proprio in quel giorno uno dei suoi viaggi, celebrando così il mese dedicato alle ferrovie non dimenticate.
Partiti da Sulmona, i turisti (molti dei quali giunti da Torino oltre che da diversi paesi europei), sono scesi nel capoluogo pentro con la voglia di conoscere i dettagli delle tante bellezze architettoniche che la città conserva. Avrebbero voluto magari acquistare dei souvenirs, incontrare la gente del posto, prendere un caffè, appunto, ascoltare le spiegazioni sull’origine della Fontana Fraterna, o dell’arco di San Pietro, eppure non hanno potuto vedere esauditi questi desideri.
Non sarebbe servita la bacchetta magica, ma soltanto la disponibilità degli esercenti a mantenere aperti bar e negozi le cui casse languono, come da loro stessi denunciato proprio recentemente sulle colonne di Primo Piano Molise.
Anche l’amministrazione comunale avrebbe potuto incaricare il personale addetto ad aprire il museo civico, in piazza Celestino V e consentire così a tanti italiani e stranieri di apprezzare un pezzo di mondo che troppo spesso rimane in un angolino sconosciuto.
Eppure 500 persone hanno dovuto attraversare un corso Marcelli deserto, guardare le vetrine da fuori, lì dove le serrande non erano abbassate, e rimanere assetati.
A causa dell’assenza nella zona di servizi igienici pubblici, la comitiva non ha potuto nemmeno andare in bagno, mettendo così in evidenza tutte le falle di una città sempre più dormiente.
Fortuna che l’archeologo Luca Inno e la guida turistica Stefania Bustelli, contattati da Massimo Sterpetti, presidente della neonata associazione “Tuo Molise”, hanno prestato le loro competenze, accompagnando i turisti nel sottosuolo della Cattedrale, area archeologica per cui la sovrintendenza ha chiesto e ottenuto 200mila euro. Peccato che quel finanziamento non sia stato ancora messo a frutto dall’amministrazione comunale: il Comune aveva persino pensato di destinarne una parte al ripristino del muro crollato su via Occidentale, che da mesi giace sulla carreggiata.
Ipotesi scongiurata, secondo quanto reso noto dal vicesindaco Cesare Pietrangelo, dopo l’invio di una diffida ai proprietari del costone franato.
Le lamentele si sono placate solamente quando i turisti si sono spostati nel sito La Pineta guardando da vicino reperti risalenti a 600mila anni fa.
Tutto questo nonostante il viaggio della Transiberiana fosse stato ampiamente pubblicizzato. Da tempo l’associazione Le Rotaie, ente che si occupa dell’organizzazione dei viaggi e della gestione dei treni storici, aveva reso noto l’appuntamento, attraverso manifesti e locandine sparse in tutta la città.
L’unico plauso è andato ai ristoratori del centro storico che quasi hanno gareggiato gli uni con gli altri pur di offrire il meglio della cucina tipica isernina.
E pensare che la situazione di domenica era persino positiva rispetto a quella registrata nello scorso mese di settembre. In occasione dello ‘sbarco’ di centinaia di turisti, in tutta l’area della Stazione non c’era nemmeno una pizzeria aperta.
Il prossimo appuntamento con la Transiberiana d’Italia è fissato al 26 marzo. Il treno è già prenotato in ogni ordine di posti e partirà da Isernia, un bel sollievo per i commercianti del centro storico, che non avranno l’onere, nemmeno stavolta, di guadagnare qualcosa. VC

5 Commenti

  1. Andrea scrive:

    Amministrazione di cialtroni e pecorai,questa regione è destinata presto a morire. Maledetto il giorno in cui il Molise si staccò dagli Abruzzi.

  2. Emanuela scrive:

    Non so come sia andata forse le associazioni dei commercianti non hanno ritenuto valida l’occasione per le aperture ancorché facoltative, ma il comune dov’ era? Non sarebbe stato il caso di organizzare qualcosa stimolando così anche i commercianti che potessero vedere meglio una occasione di guadagno?

  3. Nino scrive:

    Scandaloso, e poi diciamo che vogliamo fare il turismo e gli esercenti si lamentano pure………….
    Oramai non siamo più buoni nemmeno a pascolare le pecore.

    Meditiamo, meditiamo.

  4. Michele Rocco scrive:

    Occorre organizzazione, non ci si può affidare al singolo commerciante che, di sua iniziativa, apra il suo esercizio. Questo avverrà quando il circuito turistico non sia solo un fatto occasionale. In ogni caso sarebbe stata una buona occasione, persa, per mostrare cosa offre la città.
    L’organizzazione deve anche prevedere la necessità dei servizi igienici e, prima di affrontare qualsiasi itinerario in città, localizzare ed invitare i turisti a servirsene per tempo (essendo un treno c’erano quelli della stazione ferroviaria). Eventualmente si poteva modificare l’itinerario e passare prima per il Museo del Paleolitico dove, credo, questi servizi ci siano a sufficienza. Nulla togliendo all’antica città di Isernia, ma la visita di rilievo è proprio quella del Museo del Paleolitico. E’ un unicum nazionale.
    Poi un giro per il centro storico va sempre bene ma non come attrazione principale.

    • Michele Rocco scrive:

      Fermo restando l’ottima iniziativa del treno d’epoca su una delle linee più alte e paesaggistiche più belle d’Italia. Non la più lunga, però, come il nome “transiberiana” lascerebbe intendere. Se il riferimento è ai paesaggi innevati, in Russia sono dovuti alla latitudine, da noi (Abruzzo e Molise) all’altitudine!!!

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