La visita in città del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, è stata provvidenziale non solo perché il presidente Vincenzo Di Giacomo, è riuscito a ottenere i fondi per riparare il tetto del tribunale, ma anche perché il ministero ha avviato l’iter per il trasferimento del giudice di pace dall’attuale immobile, ritenuto inadeguato, a una nuova sede.
Il dicastero competente, infatti, ha avviato la procedura formale per il reperimento di una struttura idonea, facendo seguito alle iniziative già intraprese dal vertice del palazzo di giustizia pentro Di Giacomo il quale, nelle ultime settimane, aveva organizzato diverse riunioni anche alla presenza del direttore dell’agenzia del demanio di Campobasso.
La prima scelta è il palazzo della Provincia di Isernia, in via Berta, soluzione caldeggiata sia dal personale amministrativo sia dall’ordine degli avvocati per l’ubicazione nel pieno centro della città dell’edificio. Due problemi, però sembrano insormontabili: l’esiguità dei parcheggi e soprattutto il canone di locazione. Non essendo quello della Provincia un palazzo di proprietà dello Stato, il ministero dovrebbe pagare un fitto mensile (sia pure a un prezzo agevolato rispetto al mercato), incompatibile con le ristrettezze economiche attuali.
L’altra soluzione, che sembra maggiormente praticabile, riguarda l’immobile della motorizzazione a Sant’Agapito. Si tratta di una struttura demaniale che ha già ottenuto il placet delle autorità competenti. L’edificio non prevede oneri di locazione, è completamente antisismico e dotato di ampio parcheggio. Tra i ‘contro’ c’è però la distanza dal centro cittadino. Il sindaco Giacomo d’Apollonio ha assicurato che, nel caso in cui si optasse per questa soluzione, il Comune metterà a disposizione degli avvocati e di tutto il personale un adeguato servizio di trasporto.
Il ministero, come detto, ha avviato formalmente l’iter per il trasferimento ed ha inviato una lettera al presidente Coia chiedendo la gratuità dei locali della Provincia. Dal canto suo Coia ha risposto che l’ente non può prescindere dalla richiesta di un canone di locazione per i propri uffici, anche perché la concessione gratuita lo esporrebbe al rischio di un danno erariale.
In ultima analisi il dicastero della giustizia, considerato il particolare periodo storico, opterà per la soluzione ‘a costo zero’, nonostante oggi paghi un canone di locazione al privato per l’immobile di Largo Fratelli Maddalena (sede ancora attuale del giudice di pace). Immobile fatiscente, che presenta una miriade di problemi. In più occasioni il distaccamento del tribunale è stato chiuso per la presenza di topi, inoltre non è accessibile ai disabili, non offre un riparo dalla pioggia o dal sole agli utenti e, in seguito allo sciame sismico dei mesi scorsi, presenta delle crepe nei muri. In ultimo, cavi scoperti fuoriescono dalle pareti. È quindi urgente abbandonare quell’edificio.
Durante l’amministrazione Brasiello, il giudice di pace avrebbe dovuto spostarsi nei locali ubicati sopra il Conad City, distanti poche decine di metri. Tuttavia, proprio in quel periodo, le competenze dei presidi di giustizia passarono dai Comuni al ministero e lo Stato non ritenne conveniente la nuova sede.
Dopo un iter travagliato, dunque, la soluzione sembra ormai prossima, col trasloco della struttura negli spazi della motorizzazione.