“Il divieto fatto a don Vincenzo Chiodi di entrare in Cattedrale e nelle pertinenze della parrocchia di S.Pietro Apostolo – insieme ad altre limitazioni – sono state emanate il 12 febbraio scorso, quindi, oltre un mese prima della presentazione delle liste elettorali”. Ad annunciarlo è la Curia diocesana di Isernia e Venafro, aggiungendo che “ad una lettura attenta del processo penale si evince chiaramente che le motivazioni che l’hanno prodotto non sono riconducibili alla sua scelta di presentarsi alle elezioni comunali. Tra l’altro è da sottolineare che don Vincenzo Chiodi ha più volte violato tutte le prescrizioni del Precetto ed è già passibile di censura”.
La curia, tuttavia, non torna indietro sulla decisione di opporsi alla candidatura del sacerdote. “Ad un chierico non è consentito avere parte attiva nei partiti politici e di assumere uffici pubblici che comportano una partecipazione all’esercizio del potere civile”.