Un protocollo d’intesa per far rinascere il polo tessile isernino, un tempo cuore pulsante dell’economia regionale.
È questo il risultato dell’incontro interistituzionale convocato ieri pomeriggio dal presidente del tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo, nell’aula Aldo Moro del Palazzo di Giustizia, a cui hanno preso parte il prefetto Fernando Guida, le massime autorità locali, i rappresentanti sindacali e una folta schiera di ex lavoratori, ancora in attesa di una certezza sul loro futuro.
L’incontro privato è stato aperto anche alla loro presenza proprio per cercare di chiarire, quanto più possibile, i passi che si intendono compiere per cercare di salvare l’ultimo baluardo rimasto dalle ceneri dell’Iittierre, cioè la società Oti, officine tessili italiane.
Per questo Di Giacomo ha voluto accanto a sé i commissari della procedura concordataria, Caruso, Ferreri e Di Gaetano, la liquidatrice di Oti, Giovanna Palermo Di Meo. Quest’ultima qualche settimana fa è stata costretta ad avviare il licenziamento collettivo dei 39 dipendenti dell’azienda di proprietà di Ikf e di fatto mai partita. Per evitare che cada anche l’ultimo tassello del polo tessile, il presidente Di Giacomo ha preso a cuore la questione promuovendo un’azione collettiva che tenti di mettere in campo tutti gli interventi del caso.
Il piano di salvataggio avviato ieri prevede la costituzione di un gruppo di lavoro, presieduto dal prefetto Guida, che ha il compito di monitorare l’attendibilità degli eventuali acquirenti dell’azienda Oti o di parte di essa. Ma l’idea è anche quella di bandire un avviso pubblico, con l’aiuto della Regione, che faciliti l’arrivo di manifestazioni di interesse.
Promotore del summit di ieri il presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno, il quale, la settimana scorsa, aveva chiesto espressamente al Di Giacomo di coordinare un tavolo di lavoro per tentare di sbloccare la situazione del tessile.
«Ho chiesto un incontro al presidente del tribunale Di Giacomo che immediatamente si è attivato e ha convocato questa riunione con tutti i soggetti interessati al problema che investe non solo la provincia di Isernia, ma tutto il Molise – il commento di Cotugno -. Le scadenze in essere al 30 giugno sono importanti(la Cig in deroga e il licenziamento collettivo) e potrebbero anche vedere il fallimento della Oti e di conseguenza della stessa Ittierre. Questo solleva un problema di tempistiche. Stiamo facendo una corsa contro il tempo. Ci auguriamo che possano esserci novità da parte della procedura, che si è già attivata ottenendo un grande risultato, assicurando a strettissimo giro le spettanze dei lavoratori».
Condizione necessaria a far sì che la rinascita sia fattibile è l’area di crisi. I fondi che presto arriveranno dallo Stato dovranno servire a incentivare gli imprenditori a scommettere sul polo di Pettoranello e quindi ad avvalersi delle maestranze locali.
In merito alle tempistiche per lo strumento tanto atteso e che dovrebbe finalmente dare nuove speranze a centinaia di persone, l’assessore regionale alle Attività Produttive Carlo Veneziale ha spiegato che l’iter autorizzativo dell’area di crisi è terminato.
«Abbiamo adottato una delibera di giunta con cui è stato approvato l’accordo di programma, il piano di riconversione e riqualificazione industriale – ha dichiarato -. Il piano deve essere sottoscritto dai ministeri affiancanti e da Invitalia ed è notizia delle ultime ore che il piano è alla firma dell’ultimo ministero. Immediatamente dopo saranno pubblicati i bandi a valere sulla legge 181 e, quindi, gli imprenditori che saranno eventualmente interessati potranno cominciare a verificare quanto questi ultimi siano coerenti con le loro necessità. Per quanto riguarda invece la parte di dotazione finanziaria regionale, nei giorni scorsi si è tenuta una riunione del tavolo di partenariato che, all’unanimità, ha concordato sui contenuti dei primi quattro bandi a valere sempre sull’area di crisi e, questi ultimi, sono in fase di pubblicazione da parte della Regione Molise».
L’assessore Veneziale ha poi ribadito la volontà della Regione di accompagnare il percorso auspicato di ripresa e i percorsi di politiche occupazionali, già intrapresi, per sostenere i lavoratori.
I dipendenti hanno ascoltato e partecipato attivamente all’incontro, dando sfogo a tutta la loro disillusione, arrivata dopo anni di attesa e di inutili desideri.
Le preoccupazioni dei lavoratori sono state affidate alle parole dei sindacalisti, i quali hanno evidenziato la necessità che si faccia il possibile per salvare il comparto e individuare un potenziale e affidabile acquirente della Oti. Red. Is.