Parroco indagato e allontanato dal Molise trova ‘casa’ nella Marche e continua a svolgere la propria opera sacerdotale.
Ha destato un grande clamore a Roccasicura la notizia della nuova sistemazione di don Agostino Lauriola, ex guida spirituale del paese, allontanato dal piccolo centro nel dicembre del 2016, dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati per la sparizione dell’oro della Madonna di Vallisbona.
La comunità roccolana ha percepito come un affronto la decisione della Curia di far proseguire la ‘missione’ del prete, nonostante sia coinvolto in un procedimento giudiziario per furto e ricettazione. Ma ancora di più i cittadini di Roccasicura si dichiarano delusi poiché, subito dopo la revoca dell’incarico da parte del vescovo della diocesi di Isernia Camillo Cibotti, venne loro assicurato che la sua attività da amministratore parrocchiale si sarebbe definitivamente conclusa.
Eppure così non è stato e sono stati proprio i roccolani a verificarlo. Dopo aver notato alcune fotografie su facebook, è stato appurato che don Agostino, dopo un primo periodo trascorso in convento, ha assunto il ruolo di viceparroco di Ripaberarda, frazione che conta 1500 abitanti del Comune di Castignano.
È la prosecuzione di un mandato interrotto da un momento di preghiera? Questo non è dato saperlo, ma pare che sia stata direttamente la diocesi di Ascoli Piceno a voler dare una seconda chance a don Agostino. Su di lui ci sono pesanti indizi di colpevolezza in merito al furto dell’oro donato nel corso dei decenni dai roccolani, ma al momento non c’è ancora né il rinvio a giudizio, né tantomeno una condanna.
Le indagini sul caso sono infatti ancora incorso e si concentrano su quattro figure: l’ex parroco di Roccasicura e tre giovani che avrebbero fatto parte della ‘banda’ che ha rubato collane, corone e gioielli di ogni tipo.
Si tratta di monili preziosissimi, il cui valore si aggira attorno ai 100mila euro.
Tra i ‘pezzi’ di maggior pregio c’erano delle collane tempestate di pietre costose offerte dai cittadini emigrati in America alla metà del ‘900. Ma al di là del valore economico quel ‘tesoro’ per Roccasicura aveva e ha ancora oggi un enorme valore morale, poiché rappresenta la devozione di un intero paese verso la propria Santa protettrice.
Il gesto di estrema viltà compiuto ai danni della comunità ora è stato aggravato, epr una grande parte della popolazione, dalla decisione della Chiesa di far proseguire il mandato sacerdotale di don Agostino. Non un accanimento quindi, quanto la voglia id chiarezza muove questi cittadini che nei giorni scorsi hanno avviato una raccolta firme da consegnare a monsignor Cibotti.
C’è di più perché qualcuno avrebbe anche pensato di organizzare una ‘trasferta’ nel piccolo centro marchigiano per attuare una particolare forma di protesta: presentarsi in massa a una delle celebrazioni religiose officiate dal viceparroco Lauriola, originario della Puglia ma per anni residente in Molise.
La posizione del sindaco
Non appena venuto a conoscenza della mobilitazione in corso in paese, il sindaco Fabio Milano si è sincerato del nuovo incarico dell’ex parroco e ha contattato il sindaco di Castignano.
La grossa amarezza che aleggia a Rocacsicura dal giorno della scoperta del furto ha unito il piccolo centro in una battaglia di verità e anche il primo cittadino ha sentito il bisogno di prendere una posizione in merito.
Peraltro il Comune ha annunciato che si costituirà parte civile nell’eventuale processo che verrà intentato ai danni dei quattro indagati.
«Ho parlato con il sindaco di Castignano in quanto ho sentito il bisogno di rendergli noto quello che era accaduto qui – ha spiegato Fabio Milano. Il paese è ancora addolorato per questo grave torto che ha subito. La piaga è aperta e difficilmente sarà risanata».
La sparizione dell’oro
Ogni seconda domenica di settembre a Roccasicura si svolge la grande festa patronale. Si tratta di un evento che affonda le proprie radici nel tempo e che unisce la comunità nella grande fede che tutti nutrono verso la Madonna di Vallisbona.
In occasione della festa 2016, con l’uscita del busto della Vergine, in molti notarono l’assenza della maggior parte degli ori che l’adornano.
Collane, bracciali e finanche la Corona erano svaniti ne nulla e questo indusse i fedeli a ‘denunciare’ quella strana assenza.
Dalla statua erano scomparsi circa 8 chilogrammi di oro e ne erano strati lasciati solo 3-4 kg.
Nel corso dei mesi i carabinieri hanno indagato presumendo che l’oro fosse stato portato via ben prima dell’uscita del busto della Madonna, in modo tale che nessuno potesse accorgersene.
La notizia, riportata in esclusiva da Primo Piano Molise il 26 novembre scorso scatenò un vero e proprio polverone e immediatamente don Agostino, che nel frattempo risultava già indagato, lasciò Roccasicura. Il suo allontanamento ufficiale venne disposto il 29 dicembre da monsignor Cibotti il quale parteciò, su invito del sindaco Milano, a un incontro pubblico.
In quella difficile serata il vescovo di Isernia ebbe un confronto con la cittadinanza, mostrando anch’egli tutto il suo dolore per quanto accaduto.
Oltre alla delusione c’è rabbia tra la gente che si era fidata di quel sacerdote giovane e gioviale che per il paese aveva dimostrato di voler fare tanto, nonostante fosse arrivato lì solo da pochi mesi. VC

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