Il comitato Bene Comune Veneziale si costituisce come organismo giuridico e pensa al ricorso contro l’emendamento presentato dal Governo centrale all’articolo 34 della manovrina, cioè il programma operativo straordinario della Regione Molise.
Il tentativo, caldeggiato dal commissario alla sanità Frattura di «agevolare la risoluzione della grave situazione economico – finanziaria e sanitaria del Molise», ai membri del gruppo appare un segnale di debolezza e, soprattutto, si paventa l’incostituzionalità dell’atto.
Ad annunciare questa iniziativa è stato Lucio Pastore, figura di riferimento del comitato nonché del Forum per la difesa della sanità pubblica.
Il medico del pronto soccorso del Veneziale ieri ha presieduto l’assemblea dei membri del sodalizio, nella sala gialla della Provincia, illustrando i prossimi passi che si vogliono compiere per
«In questo momento abbiamo continue ed enormi difficoltà nel dare risposte all’utenza, e in più non si vede nulla di nuovo – ha affermato -. Aver spostato i fondi dal pubblico al privato, nella sostanza non ha migliorato nulla in merito alla qualità dei servizi.
Noi ci stiamo muovendo sul piano della costituzione giuridica del ‘comitato bene comune’, che poi si ricollegherà a quella già attuata dal Forum, perché vogliamo muoverci. Abbiamo saputo che è stata posta la fiducia alla finanziaria ed è stato inserito l’articolo 34 bis che blinda la ristrutturazione del comparto molisano. Nel fare questo si è dimostrata una debolezza locale, in quanto ci è voluto il Governo centrale per risolvere la situazione. Ma questo è anche un atto estremamente anticostituzionale. Non si è avuto il coraggio di chiedere un consenso locale mentre si è deciso di far blindare da un esecutivo nazionale che tra l’altro non gode nemmeno di buona salute, la riforma sanitaria. Per questo motivo ci stiamo muovendo su questa strada. La battaglia continua e si amplia».
A questo step ne seguiranno molti altri, perché il comitato vuole strutturarsi al meglio e soprattutto, intende fare rete non solo con il Forum regionale, ma anche con gli altri gruppi presenti su tutto il territorio nazionale.
L’avvio di questo ‘processo’ ci sarà domenica prossima ad Arezzo, quando nella città toscana ci sarà un summit allargato sulla sanità.
«Prima di tutto vogliamo spostare la centralità del ‘comitato bene comune’ sui cittadini per quanto riguarda la gestione dello stesso organismo – ha proseguito ancora il medico -. Da qui iniziamo a contestare tutte le inefficienze che la struttura manifesta rispetto alla popolazione. Ci collegheremo quindi ad altri comitati per costituire un coordinamento regionale e anche nazionale, perché il problema della privatizzazione del servizio pubblico è generale. L’obiettivo è cercare di fare cambiare strada rispetto a questa riforma.
All’incontro di Arezzo saranno presenti comitati delle Marche, della Campania, dell’Abruzzo, oltre al movimento ‘Attuare la costituzione’ di Paolo Maddalena. Ciò significa che ci sarà una cornice forte anche dal punto di vista giuridico e di idee per la sintesi».

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