Accoglienza migranti a Isernia: il dibattito continua a tenere benco e si inasprisce a seguito delle recenti dichiarazioni del sindaco Giacomo d’Apollonio e del suo vice Cesare Pietrangelo, con cui hanno preannunciato un possibile ripensamento in merito all’adesione del Comune allo Sprar.
Per il momento si tratta solo di una ipotesi, che però è stata già bocciata da più parti. Prese di posizione si sono infatti registrate da parte del consigliere di Forza Italia Raimodo Fabrizio e di Casapound.
«L’adesione allo Sprar non è una soluzione – ha ribadito Fabrizio – perché non garantisce affatto la chiusura dei Cat e questo vuol dire, a conti fatti, che in città arriverebbero 140 richiedenti asilo in più rispetto agli attuali. È tempo di cominciare a tutelare l’interesse della comunità – ha poi sottolineato -, senza pensare di fare ‘business’ con gli immigrati. A cosa è servito eleggere un sindaco se poi continua a comportarsi come un commissario prefettizio?”.
Fabrizio ha inoltre ricordato che il Consiglio comunale si è già espresso in merito e «le recenti dichiarazioni del sindaco – ha evidenziato – rappresentano un atto grave e presuntuoso, perché non tengono conto della volontà espressa quasi all’unanimità dall’assise di palazzo San Francesco.
Ciò conferma, a mio avviso, che c’è uno scollamento tra maggioranza e giunta».
Un altro ‘no’ allo Sprar è arrivato anche da Casapound. «Quanto sta accadendo ha davvero dell’incredibile – afferma in una nota il responsabile isernino del movimento Agostino Di Giacomo-. Una settimana fa la stampa registrava le frasi del vice sindaco sulla possibilità di adesione allo Sprar. Visto l’iter consiliare, con la bocciatura ad ampissima maggioranza della proposta di adesione in occasione del consiglio monotematico del 20 aprile, siamo rimasti tutti spiazzati da quelle dichiarazioni ed abbiamo contattato l’interessato che ci aveva rassicurato, asserendo che forse qualche giornalista aveva interpretato male le sue parole. Ora dichiarazioni del medesimo tenore da parte del sindaco. Stavolta non chiameremo nessuno, ma aspetteremo gli interessati nella trincea del Consiglio comunale, pronti a dare battaglia come sempre. Non abbiamo altro da aggiungere – conclude Di Giacomo – se non che si sta in malo modo privando il consiglio comunale del proprio ruolo, di fatto delegittimandolo.
Se questi sono i presupposti, difficilmente questa amministrazione potrà avvalersi ancora per molto del sostegno di CasaPound. Anzi, se la Giunta dovesse prendere l’incredibile decisione di ‘sfiduciare’ il Consiglio aderendo allo Sprar, sarà il nostro consigliere a sfiduciare questa Giunta».

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