Con la notizia dell’imminente arrivo di altri migranti ha ripreso vigore la protesta partita qualche settimana fa da un gruppo di commercianti di viale dei Pentri. Lunedì sera, all’interno dei locali di un bar della zona, si è tenuto un incontro pubblico, aperto a cittadini e istituzioni, per analizzare il caso dell’emergenza profughi che tanto sta allarmando una grossa fetta della popolazione. All’appuntamento hanno preso parte 12 consiglieri comunali e l’assessore Pietro Paolo Di Perna, oltre a gruppi di persone intenzionate a capire cos’accadrà nei prossimi giorni, vista l’annunciata apertura di nuovi centri di accoglienza temporanea. La discussione è stata incentrata soprattutto sui numeri, cioè sulle presenze di profughi che attestano la città di Isernia e l’intera provincia in cima alla classifica delle aree che, in proporzione, ospitano più stranieri richiedenti asilo. In maniera unanime è stato evidenziata l’esigenza che i prossimi arrivi siano contenuti, anzi, che si ponga un freno al fenomeno, vista la preoccupazione che aleggia in città.
La mobilitazione era partita giorni fa proprio da viale dei Pentri a causa del trasferimento, stabilito dalla Prefettura, di alcuni migranti dal centro di via Giovanni XXIII in alcuni appartamenti che si trovano proprio ai piani superiori del bar. Attualmente sono 50 gli stranieri sistemati in quel condominio e sin dai giorni precedenti allo spostamento gli esercenti della zona hanno fatto partire una mobilitazione che, in poco tempo, si è estesa a tutto il capoluogo pentro. Finora sono state raccolte più di 400 firme, da parte di cittadini che chiedono una soluzione al problema senza che si prevedano nuove strutture.
In maniera pacifica, le persone e gli esponenti dell’amministrazione presenti all’assemblea di lunedì hanno ribadito la necessità di avere un confronto col prefetto Guida, proprio per approfondire tutti i dettagli della questione. Alcuni consiglieri si sono fatti quindi portavoce di tale istanza e hanno assicurato che avrebbero esposto il resoconto della serata al sindaco Giacomo d’Apollonio, anch’egli invitato all’evento, ma assente per concomitanti impegni istituzionali.
Dovrebbe essere quindi lo stesso primo cittadino, almeno questo è l’auspicio dei promotori della mobilitazione, a riferire al prefetto le istanze che provengono direttamente dal territorio e quindi ad aprire un dibattito più ampio, che riesca a dare delle risposte certe e a soddisfare i bisogni di tutti.
Tavolo permanente
L’idea è creare un confronto con l’ufficio territoriale del Governo, ma anche quella di istituire una sorta di tavolo permanente sui flussi migratori. Tale organismo sarà a disposizione di tutti gli isernini che, partecipando ai vari summit che si programmeranno, avranno modo di dire la loro sul tema, manifestando paure sì, ma soprattutto avanzando proposte.
In un momento come questo appare necessario più che mai non limitarsi alla mera protesta, ma promuovere una collaborazione che effettivamente porti a un risultato.
Intanto, nell’attesa che tali progetti si concretizzino, gli organizzatori dell’incontro pubblico hanno annunciato che nell’arco di questa settimana si terrà un altra iniziativa simile.
La ‘manifestazione’ verrà allestita molto probabilmente in un luogo all’aperto, forse piazza della Repubblica, la villa comunale o il parco della rimembranza e non si esclude che da lì possa snodarsi un corteo che arrivi fino al Municipio.
Per ora questo è solo un intendimento, ma gli esercenti che finora hanno promosso la petizione popolare assicurano di non voler mollare la presa, dando un segnale forte della loro posizione, di sicuro contraria a nuovi arrivi, ma priva di colore politico.
Le parole dell’assessore
Unico esponente della giunta presente all’appuntamento era l’assessore alle politiche sociali Pietro Paolo Di Perna.
Da parte dell’amministratore è arrivata la garanzia di un impegno a istituire il tavolo permanente, non per entrare nel merito dei Cat o dello Sprar, progetto su cui il consiglio comunale, il 20 aprile scorso, ha già espresso parere negativo, quanto piuttosto per dare un’occasione di ascolto alla collettività, così colpita dall’emergenza migranti. VC
il mio parere……aiutare donne bambini e minorenni, il resto riportarli a casa loro a combattere per la liberta’ e la demograzia del loro paese, sembre che chi diregge l’italia a dimenticato che ci sono 5 milioni di persone italiane in assoluta poverta’. qualche cosa non funziona!!