Il tempo che passa non cancella dalla memoria collettiva di Isernia il ricordo di uno dei giorni più drammatici della sua storia. Una ferita che resta aperta e impedisce di dimenticare il dramma vissuto dalla comunità il 10 settembre del 1943. Per questo ieri mattina con una cerimonia semplice, ma densa di emozioni, è stato commemorato il 74esimo anniversario del bombardamento sulla città da parte degli alleati.
Con una piccola rivoluzione nella scaletta delle celebrazioni per via dell’allerta meteo, la cerimonia si è aperta con la deposizione delle corone d’alloro ai piedi del monumento alle vittime del X Settembre, nella omonima piazza dove il sindaco Giacomo d’Apollonio, ha tenuto un breve discorso . Il corteo ha quindi raggiunto il Museo Civico, in piazza Celestino V, per deporre un cuscino di fiori davanti al Sacrario. Come sempre, il momento più toccante è stato quello delle 10:23 in punto, quando i rintocchi delle campane della Cattedrale hanno rievocato l’ora in cui caddero le prime bombe sulla città. Le celebrazioni si sono concluse con la Santa Messa, officiata in Cattedrale Come ogni anno, alla cerimonia hanno partecipato numerosi cittadini, insieme alle molte autorità civili, militari e religiose.
«Il lungo tempo trascorso non cancella il dolore che ogni volta, in questo giorno, riaffiora inestinguibile nel cuore di tutti noi – ha ricordato d’Apollonio -. Fu un bombardamento devastante e illogico. La perdita di vite umane fu enorme. Ancor di più lo fu la disperazione di chi scampò a quell’assurda tragedia, la profonda angoscia di chi aveva perso i propri affetti, di chi aveva visto sconvolta la propria esistenza e distrutta ogni cosa: le chiese, le abitazioni, le strade, le botteghe.
In quei difficili giorni – ha detto ancora durante il suo discorso -, la gente terrorizzata abbandonò la città e cercò riparo nei villaggi circostanti, nelle dimore rurali, nei rifugi improvvisati. Isernia, inerme e afflitta, era ormai diventata un luogo disabitato: solo macerie e corpi straziati. Pochi anni fa, l’Archivio di Stato di Isernia ha condotto un primo veritiero censimento delle vittime dei bombardamenti subiti da Isernia nel 1943, analizzando la documentazione presente nel “Fondo Tribunale” conservato dallo stesso Archivio. Ne è risultato un lunghissimo elenco di nomi.
Quegli stessi nomi li possiamo leggere su ciò che ormai viene definito il Sacrario del X Settembre, allestito nel nostro Museo Civico, nella sezione dedicata alla seconda guerra mondiale. Il Museo vuole tenerne doverosamente viva la memoria. Sono i nomi dei nostri padri, delle nostre madri, dei nostri fratelli: i nomi dei nostri familiari e concittadini. Centinaia le vite spezzate. Il loro martirio – ha concluso – ci sia d’insegnamento e di monito, affinché gli orrori della guerra non si ripetano più».