«Per ogni albero abbattuto ne ripianteremo almeno due». Lo ha assicurato l’assessore all’Ambiente del Comune di Isernia Domenico Chiacchiari che, ieri mattina ha incontrato la stampa, per spiegare le ragioni che hanno portato al taglio del cedro nella villa comunale e dei tre pini lungo viale 3 Marzo. Un provvedimento che ha diviso l’opinione pubblica, innescando un vero e proprio dibattito nei bar come sui social network.
«Abbiamo tagliato piante morte – ha ribadito l’assessore -. Stiamo intervenendo sugli alberi che ci sono stati indicati come pericolosi dai carabinieri forestali ed è nostro dovere garantire l’incolumità dei cittadini. Abbiamo iniziato nella villa comunale, per proseguire su viale 3 Marzo. E stando all’esito delle verifiche eseguite dai tecnici, sarà necessario abbattere circa settanta alberi in tutta la città».
Escluso, dunque, un passo indietro, chiesto da più parti. «Quello dell’amministrazione – ha spiegato Chiacchiari – sarà un intervento tempestivo, anche perché il codice civile stabilisce che, se un albero dovesse arrecare un danno ai cittadini, la responsabilità ricadrebbe sul Comune. E questo anche in caso di un evento atmosferico eccezionale, proprio alla luce delle perizie effettuate dai carabinieri forestali. Per questo il provvedimento si è reso necessario e urgente. Impossibile, quindi, pensare a un passo indietro. Nella villa comunale è stato abbattuto un cedro alto dodici metri e ormai ‘datato’. È ovvio che ci è dispiaciuto tagliarli, ma altre strade non erano e non sono perseguibili».
Massima attenzione dunque per la gestione e la tutela del verde pubblico isernino. Chiacchiari ha anche elencato i provvedimenti che sono stati messi in cantiere.
«Il Comune – ha assicurato – è al lavoro anche per realizzare il censimento di tutti gli alberi presenti sul territorio, che sono circa cinquemila. In questo modo avremo un quadro chiaro delle tipologie di piante presenti, la loro età e lo stato di salute. Questo ci consentirà anche di intervenire su quelli ‘malati’ per curarli. Per quel che concerne gli alberi da reimpiantare, si sceglieranno piante adeguate al contesto urbano. Per esempio – ha concluso – le conifere abbattute su viale 3 Marzo presentano radici superficiali che danneggiano la strada e i marciapiedi. Quindi, per ‘vivere’ hanno bisogno di una zona non cementificata. Ragion per in quell’area verranno piantate altre tipologie di piante, adeguate a quel particolare contesto».
Deb.Div.