Pensionati che sperano di assicurare maggiore serenità ai propri cari, disoccupati che confidano nella buona sorte per garantire una vita dignitosa ai figli, studenti in cerca di una vincita che dia loro un futuro migliore, magari lontano da casa. Sono tante, anche a Isernia, le persone che dedicano ore della propria giornata al gioco d’azzardo. Il rischio però è quello di non riuscire a fermarsi, finendo inevitabilmente nel tunnel della ludopatia. E le conseguenze sono chiare a tutti: rapporti familiari che si incrinano, persone che perdono anche il denaro necessario per le spese quotidiane e che si indebitano pur di continuare a giocare.
Un fenomeno che dunque non risparmia il capoluogo pentro. Per questo, il Comune ha deciso di scendere in campo, per mettere in atto le azioni necessarie per prevenirlo e contrastarlo. Va in questa direzione una recente delibera con cui la giunta, su proposta dall’assessore alle Politiche Sociali Pietro Paolo Di Perna, ha dato il via libera all’adesione dell’ente di Palazzo San Francesco al ‘manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo’.
«Viviamo in un momento di estrema difficoltà sociale ed economica – ha spiegato Di Perna -. E in questo contesto il gioco d’azzardo rappresenta una sorta di ‘specchietto per le allodole’. Sono tante le persone che sperano di migliorare la propria vita e invece finiscono con il complicarla ulteriormente. L’adesione al ‘Cartello dei sindaci’ è uno strumento utile per trovare soluzioni adeguate, ma anche per sensibilizzare la comunità rispetto al problema».
I sindaci uniscono le forze. «Il gioco d’azzardo – si legge nel manifesto dei sindaci – , quando diventa patologico, finisce anche con alterare i presupposti morali e sociali, mettendo a rischio la serenità, i legami e la sicurezza di tante famiglie e delle nostre comunità. Spesso intorno ai luoghi del gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche la criminalità organizzata. Il gioco d’azzardo lecito è materia statale, e i sindaci non hanno alcun potere regolativo, ispettivo, autorizzativo. Gli amministratori chiedono per questo una nuova legge nazionale «fondata- affermano – sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura». Non solo. Chiedono che sia consentito il potere di ordinanza dei sindaci per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, e sia richiesto ai Comuni e alle Autonomie locali il parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo.
Per far sentire la loro voce i sindaci si organizzano in rete consapevoli che insieme si è più forti e si può contrastare la diffusione del gioco d’azzardo. «Costruiscono rete nei territorio – si legge ancora nel manifesto – con associazioni, volontari, polizia locale e forze dell’ordine per attivare iniziative culturali, attività di controllo, di prevenzione e di contrasto. Costruiscono reti sovraterritoriali con le Asl e con Prefettura, Questura e Dia per monitorare, prevenire, contrastare il gioco d’azzardo e curare i giocatori patologici». Fondamentale in tal senso anche la formazione, quella degli amministratori, ma anche degli esercenti e dei cittadini per costruire nuovi atteggiamenti e nuove mentalità e, soprattutto, recuperare i valori fondamentali.
La legge regionale. Considerando la diffusione del fenomeno, la Regione Molise – a differenza di altre realtà italiane – è già corsa ai ripari. Lo ha fatto con un’apposita legge, approvata il 13 dicembre del 2016, mirata a limitare il gioco d’azzardo patologico e a prevenire forme di ludopatia. «Un risultato importante di cui va dato atto a tutto il nostro consiglio regionale che all’unanimità ha approvato il testo – dichiarò il presidente della Regione Paolo di Laura Frattura – È una legge strutturata che interviene su tutta la filiera del gioco, regolamentando e controllando un sistema oggi dominato da limitazioni evidentemente inefficaci. Era nostro dovere intervenire, favorendo una sana informazione e una tempestiva prevenzione».

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