A tre giorni dall’approdo in Aula della riforma elettorale il centrodestra isernino serra le fila per cercare di evitare che l’iter vada avanti. L’istituzione del collegio unico e l’eliminazione del voto disgiunto sono i punti particolarmente critici per Michele Iorio, che ieri sera ha convocato d’urgenza fedelissimi, vertici e iscritti agli altri partiti dello schieramento per ‘studiare’ insieme una strategia che consenta, anche all’ultim’ora, di evitare che la bozza proposta dalla maggioranza regionale ottenga l’ultimo avallo, cioè quello del Consiglio.
Un incontro che aveva anche il sapore di campagna elettorale, visto che allo stesso tavolo si sono ritrovati l’ex governatore, fresco di convention nazionale del suo nuovo partito, ‘Direzione Italia’, e Annaelsa Tartaglione, la coordinatrice di Forza Italia che solo la settimana scorsa ha ricevuto una nuova investitura, proprio in ottica delle elezioni regionali, da Silvio Berlusconi.
Iorio però ieri non ha voluto parlare delle prove di alleanza in corso, tantomeno della sua scesa in campo come aspirante governatore. Per lui l’urgenza è quella di sensibilizzare cittadini e istituzioni della provincia di Isernia contro la legge elettorale pensata dal centrosinistra.
«La legge elettorale licenziata da questa maggioranza in commissione è assolutamente iniqua per il Molise ed è stata approvata all’ultimo momento per la propria elezione: questo è inaccettabile – ha dichiarato in apertura di lavori -. Nel complesso l’impianto è assolutamente negativo e l’eliminazione della circoscrizione di Isernia di fatto cancella la provincia pentra dal quadro regionale. Gli effetti saranno penalizzanti per tutte le aree più deboli dal punto di vista demografico, a iniziare dal territorio isernino, non escludendo però anche altre zone della regione che difficilmente potranno concorrere rispetto ai nuclei più importanti delle grandi città.
È una legge sbagliata soprattutto perché alla vigilia del voto non si cambiano le regole».
L’ex presidente ha paragonato l’attuale classe dirigente della Regione al titolare di un’azienda che fa preferenze tra un dipendente e l’altro. Inoltre l’abolizione del voto disgiunto, per Iorio, chiude ogni possibilità ai cittadini di esprimere liberamente la propria preferenza.
«È evidente che Frattura sta facendo tutto questo per cercare di conservarsi un posto, anche se con qualsiasi legge io credo che le prossime elezioni riserveranno delle sorprese – ha proseguito -. Il voto congiunto alle liste ci riporta indietro di oltre 30 anni, nel senso che fa prevalere le logiche dei partiti e delle liste. Quella che si prepara è una legge che ci darà una regione tutta diversa. Scompare la possibilità di votare un presidente a prescindere dalle liste collegate e si dà invece spazio alle conventicole delle piccole realtà.
Cercheremo tutte le possibilità di coinvolgere le istituzioni provinciali, anche perché mi risulta che pure il Partito Democratico abbia assunto la stessa iniziativa qui a Isernia. Però il Pd sta seguendo un po’ la logica del presidente, una cosa la dice e un’altra la fa. Allora noi abbiamo voluto rompere questo silenzio troppo pericoloso per un appuntamento così importante e dire la nostra, sperando che tutti gli altri siano d’accordo».
Dura la critica all’indirizzo dei democratici che, nel corso delle ultime settimane, proprio da Isernia si erano fatti promotori di incontri bipartisan e di summit interni per convincere anche i colleghi in Regione a fare un passo indietro sul collegio unico. Eppure ora i numeri per approvare questa nuova legge ci sono, quindi appare difficile un ‘ribaltone’ al fotofinish.
«È presumibile che questa proposta passi con i voti della maggioranza – ha concluso Iorio -. Non è giusto, non è concepibile, ma credo che sarà così. Noi dobbiamo fare in modo che invece la maggioranza ci ripensi e che almeno su questo aspetto delle circoscrizoni e del voto congiunto possa in qualche modo fermare la macchina che è partita.
Credo che sia possibile solo se abbiamo la capacità di alzare la voce, di dire la nostra in questa direzione.
Il Pd fa affermazioni demagogiche, poi sa che la soluzione sarà diversa, come quella che stanno portando in Aula. Perciò bisogna dire ai molisani che si sta cucinando una trappola nei loro confronti e soprattutto nella loro pèossibilità di essere liberi nella loro espressione di voto».
Valentina Ciarlante
POVERO MOLISE ! IN MANO ALLA GENTE CHE PENSA SOLO AI CAVOLI SUOI!!!!