La bara sistemata nella sala di preparazione dei defunti, tra sacchi e scatoloni. È lì che ieri mattina parenti, amici e conoscenti hanno potuto salutare per l’ultima volta Marcello Pizzi, portavoce del comitato ‘Bene Comune Veneziale’, deceduto l’altra sera. L’obitorio di Isernia ha solo tre locali a disposizione e, il quarto, non ha ‘trovato posto’. Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere, ma in questo caso il dolore della famiglia del defunto si è sommato alla rabbia che è esplosa in tutta la sua forza. Perdere chi ami e non avere neppure un luogo dignitoso per piangere è stato troppo e così è stato chiesto l’intervento dei carabinieri e della stampa.
Non avendo a disposizione un luogo idoneo, è stato chiesto di poter trasferire la salma in un’altra struttura. Ma la richiesta non è stata accolta, per effetto di una recente circolare, che di fatto lo impedisce. Da qui la denuncia della moglie del defunto. «Mio marito – ha affermato Lucia Pallotta – è tra la spazzatura, calpestato moralmente. E mi è stato anche impedito di portarlo altrove». Un episodio che non si escluda possa riservare sviluppi. I familiari sono infatti intenzionati a rivolgersi alle autorità compenti, per capire se possano ravvisarsi ipotesi di reato.
Il caos di ieri mattina al ‘Veneziale’ ha comunque riacceso i riflettori su criticità con cui si fanno i conti da sempre. E che dimostra ancora una volta che l’obitorio dell’ospedale cittadino non è in grado di far fronte al flusso di defunti. Sono solo tre i locali a disposizione per l’allestimento delle camere ardenti e, spesso, non sono sufficienti. E questo vuol dire vedere il proprio caro defunto sistemato in una stanza, in ‘compagnia’ di scatoloni, sacchi di spazzatura e suppellettili vari.
La bufera social. L’episodio accaduto ieri mattina all’obitorio è stato denunciato sui social animando e, parecchio, il dibattito. Come sempre l’opinione pubblica si è divisa, ma su un punto tutti d’accordo: la struttura va rivista e migliorata, perché è necessario dare ai defunti una sistemazione dignitosa. In molti hanno evidenziato che la normativa parla chiaro: le salme non possono lasciare l’ospedale prima che siano trascorse ventiquattro ore dal decesso. Ma non per questo la struttura sanitaria pentra viene ‘assolta’. «Va bene il rispetto della legge – il parere di molti -. Però devono essere garantiti spazi adeguati e decorosi, rispettando il defunto e il dolore dei parenti, è una questione di civiltà».
Il precedente. Come si diceva, non è la prima volta che si registra un’emergenza simile all’obitorio di Isernia. E anche lo scorso 2 febbraio venne richiesto l’intervento delle forze dell’ordine da parte di parenti esasperati per la carenza di spazi adeguati per la sistemazione delle salme.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.