Nel giorno dell’avvio ufficiale del periodo dedicato alle festività natalizie scoppia la polemica relativa alle luminarie. Proprio ieri c’è stata l’accensione in contemporanea di tutte le luci disseminate lungo la città, eppure c’è chi protesta per una disparità di trattamento tra una zona e l’altra. L’amministrazione comunale ha scelto quest’anno di ‘addobbare’ le principali strade del capoluogo pentro e cioè corso Garibaldi, corso Risorgimento e via XXIV maggio. Ma le luci rosse e bianche sono state allestite anche nel quartiere San Lazzaro e in una parte del centro storico. È proprio questo che ha fatto scoppiare la rabbia di alcuni residenti della parte antica di Isernia. In particolare quello che non è andato giù a molti è che la linea di demarcazione tra la parte con le luci rispetto a quella senza sia stata fissata proprio in corrispondenza del Municipio.
«Vorrei fare una domanda all’amministrazione: perché illuminare corso Marcelli in parte? Forse noi non meritiamo una illuminazione natalizia – le dure parole di Claudia Basile, residente nella parte più a sud della zona antica -? Forse noi del ‘Bronx’ (centro storico di seconda classe, più precisamente dal Comune in giù) non facciamo parte del ‘famoso centro storico da rilanciare’? Il Comune quest’anno ha pensato all’illuminazione dei tre corsi Garibaldi, via XXIV Maggio e Corso Marcelli chiaramente fino a Palazzo San Francesco. È una questione di principio, in tutte le città il centro storico è la parte più curata, nella nostra Isernia il centro storico è abbandonato a se stesso». Il messaggio della signora è stato pubblicato su una pagina di Facebook che da tempo è diventata il luogo per dibattere sull’operato dell’amministrazione e per lanciare proposte volte a migliorare i servizi oltre che a denunciare fenomeni di degrado sociale. Non sono tardati i commenti di molte persone che hanno segnalato una situazione analoga sia per via Latina, prosecuzione di corso Garibaldi in direzione nord, sia per via Erennio Ponzio e via Libero Testa. Qui sono i commercianti a sentirsi ‘cittadini di serie B’, considerando che proprio le zone in corrispondenza delle loro attività non sono ‘decorate’ da alcun addobbo. Hanno fatto tutto da loro invece i titolari di negozi, ristoranti e bar di via Lorusso e piazza Carducci. Poiché, a causa di un budget ristretto, il Comune ha provveduto solo alle strade principali, si sono organizzati autonomamente. Come ha specificato, sempre sul social network, una degli esercenti che si sono autofinanziati, è stata compiuta un’azione di gruppo per sostenere le spese delle luminarie. Un modo per non far passare inosservato il momento di festa più importante dell’anno, atmosfera da cui evidentemente si sentono tagliati fuori molti cittadini di Isernia.
Vivida

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