Torna libero il 22enne di Noventa di Piave arrestato poco meno di un anno fa con l’accusa di aver sequestrato e malmenato una vedova isernina di 54 anni.
La giudice del tribunale di Isernia, la dottoressa Ginesi, ha accolto l’istanza di revoca della misura cautelare in atto, presentata durante la precedente udienza, quella del 2 novembre scorso, dal legale difensore Franco Macerola. La magistrata ha ritenuto che evidentemente non ci sono più le condizioni necessarie a mantenere in essere l’obbligo di dimora nel Comune di residenza, in provincia di Venezia. Vale a dire che è venuto a mancare il rischio di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove e il pericolo di fuga. Il 22enne era destinatario di tale provvedimento dal 14 febbraio 2017, cioè da quando il tribunale del Riesame decise per la scarcerazione. Fu poi la stessa Ginesi, nel maggio successivo, a confermare l’obbligo di dimora, stante gli elementi in suo possesso. La tragedia che è intervenuta da allora a oggi, ovvero l’improvviso decesso della donna presunta vittima del ragazzo, ha fatto decadere le esigenze cautelari che pendevano sull’ex amante che si sarebbe trasformato poi in aguzzino.
Nel corso dell’udienza di giovedì scorso, la giudice ha disposto inoltre la perizia psichiatrica sull’imputato, al fine di valutare la sua capacità di poter sostenere un processo. Infine è stato deciso che l’iter procederà col giudizio immediato e non con altri riti, come avrebbe preferito la difesa.
L’avvocato Macerola, infatti, si era opposto al giudizio immediato. Nella fase iniziale degli accertamenti il tribunale decise di celebrare il processo con tale modalità, ma grazie al parere del Riesame, il legale ha cercato di dimostrare che tale scelta si sarebbe potuta superare. Il suo obiettivo, che è sfumato l’altro giorno, era quello di chiedere il rito abbreviato per poter ottenere, eventualmente, lo sconto di un terzo della pena.
Il ragazzo è accusato di aver sequestrato in casa per due mesi e di aver maltrattato la sua compagna dell’epoca, la 54enne isernina conosciuta in chat. La donna l’estate scorsa è venuta a mancare, a causa di un malore che l’ha colpita mentre si trovava proprio in quella casa in cui aveva vissuto col suo giovane amante. Dopo circa 20 giorni di carcere, il 22enne è tornato a casa e si sta sottoponendo a delle terapie stabilite dai medici della Asl locale.
I fatti
Il caso scoppiato il 25 gennaio scorso ebbe un’eco mediatica nazionale, in quanto raccontava la singolare storia d’amore tra una donna matura caduta nel ‘tranello’ di un ragazzo di 30 anni più piccolo. Secondo il racconto fornito dalla signora alla Polizia, il 22enne da tempo l‘aveva relegata nella loro stanza da letto impedendole addirittura di andare in bagno. La signora era stata ‘spogliata’ di ogni bene: il ragazzo si era impossessato delle sue carte di credito ed era costretta a espletare i propri bisogni fisiologici in un secchio.
Questo il desolante quadro ricostruito dalla Volante e della Squadra Mobile, autori del blitz nella casa della donna e responsabili dell’indagine sul caso.
Gli agenti intervennero su segnalazione del figlio della donna, preoccupato perché la madre non si vedeva in giro da un po’, da quando conviveva con quel giovane conosciuto su un sito web di incontri. Gli operatori, per entrare, dovettero avvalersi dell’autoscala dei Vigili del Fuoco e da una finestra videro la 54enne sul letto che chiedeva aiuto. L’appartamento era sporco e maleodorante e raccontava i tratti di una storia oscura. La donna, sotto choc, venne ricoverata in ospedale e il suo presunto sequestratore tratto in arresto.
Vivida

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