Il Comune di Isernia esclude il servizio stampa dalle elezioni e, di fatto, impedisce ai giornalisti di accedere alle notizie ufficiali relative a dati e risultati. Tale situazione è stata denunciata con forza dal capo ufficio stampa dell’ente, Mauro Gioielli, destinatario della decisione del dirigente del settore Finanze Antonello Incani, definita «arbitraria e inconcepibile».
Il funzionario ha infatti ‘concesso’ solo cinque ore integrative all’ufficio stampa, da svolgersi nella giornata del 4 marzo. Ciò vuol dire che Gioielli potrà assicurare esclusivamente un primo comunicato, inerente l‘affluenza alle urne delle ore 12, e che tutto il resto delle notizie sarà praticamente ‘oscurato’, poiché il servizio non sarà operativo.
Una scelta incomprensibile, considerando che nel giorno del voto, nonché il sabato precedente e in quello successivo, i cronisti degli organi di stampa locale trovano nel Comune un punto di riferimento fondamentale proprio per ottenere informazioni certe e, appunto, ufficiali. Non solo i giornalisti hanno bisogno anche di entrare fisicamente a Palazzo San Francesco per mettere in atto collegamenti in diretta ma, con tale determina dirigenziale, anche questo non sarà possibile.
Senza la presenza del capo ufficio stampa in sede, così come recita la legge 150 del 2000, nessun giornalista potrebbe varcare la soglia del Municipio.
Insomma una situazione destinata a creare polemiche considerando anche il fatto che Mauro Gioielli rivendica la sua ‘autonomia’ rispetto al dirigente in questione.
«Io faccio riferimento solo al sindaco – ha detto a Primo Piano Molise -. Gli ho inviato due lettere di chiarimento e non ho ancora ricevuto risposta. In occasione delle prossime elezioni politiche (nei giorni 3 e 4 marzo), il servizio stampa e il servizio di comunicazione istituzionale del Comune di Isernia, di cui sono responsabile, saranno impossibilitati a garantire le normali attività previste dalla legge 150/2000, giacché totalmente esclusi da ogni efficace operatività. Pertanto, non sarà possibile redigere e inoltrare i dovuti comunicati, né coordinare una eventuale sala stampa e neppure assicurare la giusta collaborazione con i giornalisti e gli organi di informazione. Tale situazione, purtroppo, credo possa ripetersi durante le successive elezioni regionali. Alla faccia del diritto all’informazione e della trasparenza amministrativa».
Quindi se per rendere noti i dati ci saranno queste cinque ore in più, non ce ne sarà nessuna per aggiornare il sito web dell’ente, con tutti i disagi che ne deriveranno per le testate giornalistiche.
In passato il periodo di straordinario accordato all’ufficio stampa si attestava intorno alle 30 ore e ora non si capisce come mai, tra tutti i servizi necessari nei giorni clou dell’appuntamento con le Politiche, sia stato penalizzato proprio quello della stampa. Forse non ci sono soldi a disposizione per pagare gli straordinari al capo ufficio stampa?
«Non sono a conoscenza della motivazione – ha spiegato ancora Mauro Gioielli -. La determinazione, oltre a rendere impossibile ogni pur minima efficienza del servizio stampa comunale nel giorno delle elezioni, disattende le leggi e i contratti riguardanti i ruoli di capo ufficio stampa e di direttore responsabile. Occorrono molte più ore solo per l’allestimento, il coordinamento e lo smantellamento di una eventuale sala stampa, com’è accaduto nei precedenti appuntamenti elettorali. Inoltre il servizio medesimo è importante soprattutto per le operazioni online (trasparenza amministrativa, informazione dei cittadini/utenti). Riepilogando, il 4 marzo dovrei assicurare alcuni servizi (fondamentali per l’intera durata della campagna elettorale e, ancor di più, nei giorni 3. 4 e 5 marzo) benché per uno di essi siano state previste solo 5 ore e per l’altro addirittura zero ore».
VC