Il sogno di rilancio del tessile in provincia di Isernia diventa sempre più realtà: il marchio Marcobologna è stato infatti conferito in licenza a ModaImpresa srl, l’azienda molisana fondata poco più di due anni fa da alcuni lavoratori ex Ittierre, guidati dal manager Romolo D’Orazio.
L’accordo tra la maison milanese – guidata dagli stilisti Marco Giugliano e Nicolò Bologna – e ModaImpresa, prevede la produzione e distribuzione delle collezioni abbigliamento ed accessori, in tutto il mondo, per cinque anni.
«Abbiamo scelto ModaImpresa perché – sottolineano gli stilisti – possiede un know how consolidato per lo sviluppo di progetti Made in Italy, alto di gamma. E il management ci ha dato prova di grande visione strategica in un’ottica di consolidamento e crescita del brand». «Siamo molto soddisfatti per il raggiungimento di questo ulteriore importante accordo – evidenzia Romolo D’Orazion, presidente e amministratore delegato dell’azienda molisana – e siamo davvero orgogliosi ed entusiasti di poter lavorare al fianco di due grandi designer come Marco e Nicolò. Ringrazio entrambi per aver creduto da subito in noi e sono certo che la nostra sarà una partnership vincente».
ModaImpresa è un caso abbastanza unico nel panorama italiano, poiché rappresenta un progetto vincente di autoimprenditorialità fortemente voluto da alcuni lavoratori in mobilità, progetto al quale hanno poi aderito altri soci, i quali hanno garantito alla società la necessaria solidità finanziaria. Basti pensare che si è appena concluso un aumento di capitale che ha portato lo stesso a quasi 500 mila euro.
L’azienda molisana ha da poco concluso anche un altro accordo di licenza con il marchio Nolita, possiede un proprio brand aziendale, Le Tonerre Studio, e realizza campionari e produzioni in conto terzi per importanti griffe come John Richmond, Costume National, Atos Lombardini, solo per citarne alcuni.
Il mondo della moda torna dunque ad investire nelle professionalità molisane, segnale evidente che fa ben sperare nella ripartenza di un settore che, fino a qualche anno fa, era il fiore all’occhiello dell’economia pentra.