Spettanze arretrate per la mobilità in deroga, è scontro aperto tra gli ex Ittierre, Inps e Regione. Circa 240 persone devono percepire alcune mensilità relative all’anno in corso e, nonostante le rassicurazioni fornite qualche settimana fa dall’assessore allo Sviluppo Carlo Veneziale, persistono gli intoppi burocratici.
Per dare un segnale alle istituzioni, questa mattina, alle ore 11, una delegazione degli ex lavoratori dell’azienda di moda, ormai chiusa da anni, si ritroveranno davanti alla sede dell’Istituto di previdenza di Isernia, in via XXIV maggio, in modo da manifestare malcontento e dissenso verso questa situazione.
I vertici dell’Inps, di concerto con l’assessorato di Veneziale, hanno tentato di placare la protesta spiegando cosa sta accadendo.
«Da tempo siamo in contatto con il ministero del Lavoro e con la direzione centrale dell’Istituto di previdenza, per la risoluzione della problematica, di natura sostanziale – scrive il direttore regionale Elio Rivezzi -, che impedisce la continuazione dei pagamenti relativi al 2018. Sono stati già definiti gli atti richiesti dal ministero del Lavoro, che permetteranno, a breve, il sollecito pagamento delle mensilità arretrate ai lavoratori interessati, a partire da gennaio 2018».
Una nuova garanzia quindi anche nelle parole del numero uno dell’Inps Molise, che certifica quanto le istituzioni preposte stiano facendo tutto il possibile per far percepire il dovuto agli ex Ittierre.
Tale tematica era stata peraltro già affrontata in un incontro che Veneziale ha avuto con gli stessi ex dipendenti nella sala Gialla della Provincia. Già in quella circostanza l’assessore regionale aveva spiegato che persistevano criticità di natura burocratica per l’arrivo materiale degli assegni e che comunque si era attivato da tempo, in tandem con l’Inps, per sbrogliare la matassa.
«Ai 24 lavoratori è stata riconosciuta la cosiddetta mobilità in deroga – aveva dichiarato -. Purtroppo, per una vicenda di natura tecnica, a molti di loro sono state pagate alcune mensilità relative all’anno 2017, mentre all’Inps risulta impossibile attualmente corrispondere le spettanze per il 2018. Abbiamo interloquito con l’Istituto di previdenza e con il Ministero apprendendo che un problema al sistema informatico impedisce di rilasciare le autorizzazioni per l’anno in corso».
All’attenzione poi c’è anche un’eventuale prosecuzione della mobilità, tuttavia su tale materia si dovranno attendere gli effetti dell’area di crisi e, al momento, è difficile dare certezze.
Intanto, con la manifestazione di protesta in programma oggi, queste maestranze lanceranno un messaggio chiaro alla politica, peraltro in un momento post elettorale molto delicato.
VC