Un nuovo volto per il quartiere San Leucio e 50 appartamenti in più, moderni e sicuri. Si presenterà così, al massimo tra tre anni e mezzo il centralissimo quartiere di Isernia, precisamente nella zona dove dagli anni ’70 sono sorte le case popolari. Ieri mattina sono iniziati i lavori di demolizione dei primi due blocchi ed entro domani questa prima tranche sarà completata. Si passerà poi all’edificazione di un palazzo ex novo, dopodiché si continuerà l’abbattimento dei rimanenti tre blocchi, per poi proseguire con la costruzione della restante parte dell’edificio. L’opera, infatti, non può essere messa in atto con un solo intervento, così come sarà necessario, secondo le leggi in vigore, erigere blocchi separati tra loro.
Rispetto agli attuali 32 appartamenti il nuovo edificio ne prevederà ben 75. Saranno alloggi leggermente più piccoli ma rispondenti agli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente. Inoltre il palazzo sarà dotato di un impianto fotovoltaico e di pannelli solari, il tutto grazie a una spesa di circa cinque milioni di euro. A tanto ammonta il finanziamento a disposizione dell’Istituto autonomo case popolari di Isernia e che servirà a dare nuove possibilità alle fasce meno abbienti della città. Il progetto è nato soprattutto per questo oltre che, naturalmente, per offrire garanzie di sicurezza agli attuali assegnatari che vivevano in un edificio obsoleto e a rischio crollo. Dopo due anni di stop, causato da ricorsi e problemi burocratici, finalmente l’appalto è stato affidato e i lavori hanno potuto prendere il via sotto l’egida dell’ingegnere Nicandro Biasiello, dirigente dello Iacp. La fase della demolizione è stata preceduta dalle rimostranze di alcuni residenti, che erano reticenti nell’abbandonare le loro storiche case. Dopo un periodo di ‘trattativa’ però tutti hanno accettato la sistemazione garantita dall’istituto, tanto da riuscire a essere alloggiati in altri immobili dello stesso quartiere. Alcune famiglie ora risiederanno in un edificio, realizzato di recente, che si trova a pochi metri di distanza, e altre nei cosiddetti ‘alloggi di risulta’.
«Lo Stato, dal 2015, ha messo a disposizione alloggi di risulta – ha spiegato a Primo Piano Molise l’ingegnere Biasiello -, cioè quelli che vengono restituiti dagli assegnatari nel corso del tempo e per vari motivi. Lo Stato ha quindi previsto un piano settennale, quindi potremo procedere in questo modo fino al 2021».
Il risultato di questo ‘trasloco’ per molte persone potrebbe anche voler dire che la nuova casa diventerà quella definitiva. Di conseguenza, una volta che i 70 appartamenti saranno ultimati, potranno essere occupati da nuovi assegnatati. Ma tali decisioni si vedranno in un secondo momento, ovvero quando verrà bandito un nuovo avviso pubblico a cui seguirà una graduatoria.
Valentina Ciarlante