Incremento delle nascite, innalzamento esponenziale della qualità del servizio, massima sicurezza anche per i parti naturali, che sono pienamente in linea con le direttive ministeriali. Questi i risultati ottenuti negli ultimi mesi da Ostetricia e Ginecologia di Isernia. Da unità operativa prossima alla sparizione (vedi la paventata cancellazione del Punto Nascita) o comunque a un drastico ridimensionamento, ora il reparto dell’ospedale Veneziale si pone all’avanguardia delle strutture italiane come baluardo di professionalità. Un’eccellenza ottenuta grazie alla competenza e all’umanità del personale che, unitamente alle neomamme, ha condotto una vera e propria battaglia per affermare l’importanza di un presidio come questo. Per ribadire ancora una volta i passi avanti compiuti dal reparto, ieri mattina sono state aperte le porte a tutti gli utenti. Tra le autorità presenti anche il vescovo della diocesi pentra Camillo Cibotti, il quale ha sottolineato quanto questa ‘famiglia’ sia fondamentale nell’assistere una donna durante il momento cruciale di ogni uomo, cioè la nascita. Donne che sono appena diventate madri accompagnate dai loro bebè, ragazze e signore in gravidanza hanno affollato l’ospedale per prendere parte all’open day promosso, non a caso, in prossimità della festa della mamma. Tanti palloncini addobbavano la corsia e ad allietare questo momento di gioia c’è stato anche un emozionante intermezzo musicale, a cura della cantante Carmela Anna Fascino. Un’organizzazione perfetta, che ha incassato la collaborazione dell’Avo. Come fu l’8 marzo scorso, data del primo open day di Ostetricia e Ginecologia, il direttore sanitario dell’Asrem Antonio Lucchetti ha voluto essere presente e ha subito riportato alla ‘platea’ le buone notizie in arrivo da Roma.
«Una settimana fa siamo stati al ministero della Salute a discutere dei punti nascita – ha spiegato -. Abbiamo documentato una tendenza eccezionale di quello di Isernia che va ben oltre i 500 parti, per quanto riguarda il 2018. L’aspetto che ha colpito di più il ministero è l’appropriatezza dei trattamenti, perché abbiamo il dato più basso di tagli cesarei primitivi. Vuol dire che ci stiamo allineando alle indicazioni nazionali ed europee e io sono più orgoglioso di questo che dell’aumento dei parti. L’importante è fare le cose bene e assicurare alla popolazione che qui si può partorire in grandissima sicurezza».
I riscontri di oggi sono il frutto del duro lavoro partito almeno un paio di anni fa con il ‘roaming in’, cioè l’attenzione riservata al rapporto mamma-neonato , ma anche della formazione continua che i medici e tutto il personale seguono, attraverso il nuovo percorso nascite voluto dall’Asrem.
Soddisfatta la dottoressa Angela Scungio, per il successo della giornata di ieri.
«Proseguiamo con la promozione del nostro reparto su questo territorio – ha commentato – , in modo che sempre più mamme possano decidere di venire a partorire qui. Da almeno due anni abbiamo cercato di implementare un programma che sia al massimo della naturalità per ciò che riguarda gravidanza-travaglio-parto e che contenga tutti i requisiti e gli standard di sicurezza, secondo le moderne linee scientifiche».
Valentina Ciarlante