Ci sono i richiedenti asilo, ma anche tanti cittadini che ormai da tempo hanno scelto Isernia e la sua provincia come luogo in cui vivere, anche con le loro famiglie. Negli ultimi anni il numero delle persone di fede musulmana è cresciuto, insieme naturalmente all’esigenza di avere uno spazio dove, come prevede la loro religione, ritrovarsi per la preghiera collettiva. Nessuno chiede che venga realizzata una moschea, ma sono numerosi gli stranieri che sentono la necessità di avere un locale dove potersi ritrovare, soprattutto nel periodo del Ramadan, per qualche ora un giorno a settimana.
In realtà da diversi mesi ormai, una cinquantina di persone si incontrano nel capoluogo pentro il venerdì pomeriggio, per i loro esercizi spirituali.
A fare loro da guida è un giovane asiatico che i fedeli riconoscono come Imam, alla luce della sua autorevolezza. Il luogo di ritrovo è un centro di accoglienza che però è non autorizzato ad ospitare gruppi di persone per motivi di culto.
Nasce proprio da questa circostanza l’esigenza di individuare un locale e ad aiutare i fedeli a trovarne uno è un mediatore culturale del posto. Il professionista, insieme agli interessati, ha già da qualche tempo informato della situazione le varie istituzioni presenti sul territorio con l’obiettivo di trovare una soluzione adeguata. Al momento si attende l’okay del Comune per un primo incontro, necessario per spiegare agli amministratori le richieste. Nel frattempo si è registrata una disponibilità da parte del vescovo Camillo Cibotti, ma per ora di risposte non ce ne sono.
Per questo è stato richiesto l’interessamento del prefetto Fernando Guida, da sempre molto attento alle politiche di accoglienza e integrazione. I musulmani, tra l’altro, si sono detti disponibili a utilizzare i soldi assegnati loro con il cosiddetto pocket money per provare a sostenere le spese di affitto di un locale.
Certo è che al momento gli spazi utilizzabili sono diversi. Quel che occorre ai fedeli è un locale che sia semplicemente dotato di acqua corrente, da momento che hanno bisogno di effettuare delle abluzioni prima di cominciare a pregare.

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