Tour molisano per l’ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo. Ieri mattina il magistrato di cui in questi giorni si vocifera un ‘ingresso’ nel governo, al fianco del neo ministro ala Giustizia Alfonso Bonafede, è arrivato al tribunale di Isernia e nel pomeriggio si è spostato in quello di Campobasso. Le due visite sono legate alla sua candidatura come capolista di ‘Autonomia e indipendenza’ alle elezioni del prossimo 8 luglio del Consiglio superiore della magistratura.
Dapprima ha incontrato il presidente del palazzo di Giustizia pentro, Vincenzo Di Giacomo, il quale, nel doppio ruolo di numero uno dell’associazione nazionale magistrati del Molise, ha inteso aprire un confronto con lui così come aveva fatto nelle scorse settimane con i rappresentanti delle altre correnti che si contendono un posto nel Csm e quindi ‘Unità per la Costituzione’ e ‘Magistratura indipendente’. Davigo si è intrattenuto quindi col procuratore capo della Repubblica Paolo Albano e ha avuto dei colloqui interessanti con i sostituti Andricciola e Iannitti, oltre che con tutti gli esponenti della magistratura pentra. Intercettato da una troupe di Teleregione, l’ex presidente dell’Anm non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, probabilmente per non rischiare di confondere i due piani che in questi giorni lo vedono protagonista. Come detto Davigo è impegnato nella ‘partita’ del Csm, ma indiscrezioni della stampa nazionale lo danno certo ‘consigliere’ del Guardasigilli, il quale lo avrebbe contattato telefonicamente proprio per proporgli il prestigioso ruolo. Nel pomeriggio di ieri però sia la corrente di cui l’ex pm è leader, ovvero Autonomia e indipendenza, sia lo stesso ministro Bonafede hanno smentito che ci siano stati contatti in tal senso. «Ho visto Bonafede solo due volte, in pubblico e per eventi conviviali – ha precisato a Campobasso -.Tra noi non c’è stata alcuna telefonata. Nel 1994 mi venne proposto di fare il ministro della Giustizia dal governo Berlusconi e io la presi come un’offesa grave. Allora risposi: ho fatto sempre il guardalinee, come si può pensare che indossi la casacca di una delle due squadre in campo. Sto da pascià e so che se verrò eletto mi rovinerò la vita. Mi hanno pregato di candidarmi».
Infine Davigo ha elencato i punti del suo programma: «Il magistrato deve essere al centro del sistema giudiziario – ha dichiarato -, in maniera imparziale e indipendente. Serve trasparenza totale. La legittima difesa è una stupidaggine».
Valentina Ciarlante