Ha un lavoro regolare e una bambina piccola da crescere eppure si dedicava allo spaccio, nonostante già in passato avesse rischiato grosso. O meglio, a rischiare la vita era stata proprio la figlia della 24enne isernina arrestata lunedì sera dalla Squadra Mobile di Isernia mentre cedeva la dose a un cliente. La piccola, dell’età di circa due anni, il 4 gennaio scorso, venne portata di corsa in ospedale dalla madre. Dagli esami eseguiti si scoprì che aveva ingerito hashish. Fortunatamente un piccolo quantitativo che non ha causato gravi danni. Ora la madre è ai domiciliari. L’autorità giudiziaria ha deciso di non rinchiuderla in carcere proprio per la presenza della figlia, quindi attenderà il prosieguo dell’iter giudiziario tra le mura domestiche, lì dove i poliziotti hanno rinvenuto ben 41 grammi di cocaina. La droga era stata abilmente occultata in un paio di nascondigli strategici: un mobile della cucina e in un’altra stanza, ma gli investigatori, grazie a intuito ed esperienza, hanno smascherato la mamma-pusher.
I blitz della Mobile è avvenuto nei pressi della stazione. Gli operatori erano appostati nella zona dello scalo ferroviario poiché tenevano sott’occhio un noto assuntore di droga che risiede in un comune della provincia. L’uomo ha parcheggiato in piazza della Repubblica ed è stato immediatamente raggiunto dalla ragazza. La presenza della 24enne, altro volto conosciuto nell’ambito della tossicodipendenza, ha destato ulteriori sospetti nei poliziotti che hanno avviato un inseguimento. Il veicolo dopo qualche metro ha arrestato la sua corsa: occorreva giusto il tempo utile alla cessione della dose e dei soldi: 30 euro per una bustina di coca. È stato in quel momento che gli agenti della Mobile sono intervenuti. Hanno arrestato la ragazza e ritirato la patente all’assuntore trovato in possesso del bussolotto, provvedendo a segnalarlo alla Prefettura.
Trasferita in Questura, la 24enne ha consegnato spontaneamente altre due dosi pronte per essere smerciate e nel frattempo è stata predisposta la perquisizione domiciliare. In casa sono stati trovati un bilancino di precisione e un involucro di cellophane contenente 41 grammi di cocaina, un quantitativo importante che immesso sul mercato avrebbe fruttato circa 20mila euro.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati ieri mattina in conferenza stampa. Nella sala riunioni della Questura il dirigente capo della Mobile, Luigi Vissicchio e l’ispettore superiore Domenico Nocera hanno spiegato la dinamica dei fatti e le cautele messe in campo per arrivare al risultato.
«L’arresto è nato da una costante attività di osservazione – ha spiegato l’ispettore Nocera -. Noi conosciamo benissimo questi giovani tossicodipendenti che si approvvigionano di droga e cerchiamo di svolgere un monitoraggio del territorio sempre più frequente. In questo caso abbiamo notato che l’assuntore veniva raggiunto da suo pusher di riferimento e siamo intervenuti sequestrando sia la dose appena ceduta sia i soldi pagati come corrispettivo».
Vivida