Il Punto Nascita di Isernia viaggia spedito verso la salvezza. A scongiurare quella che per un paio d’anni è stata la paventata chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Isernia sono i numeri messi insieme nel primo semestre del 2018. Quando si è arrivati esattamente al giro di boa dell’anno in corso i medici hanno stilato un primo consuntivo dell’intenso lavoro svolto e tutto lascia intendere che non ci siano dubbi sulla permanenza di questo servizio.
Non solo sono stati raggiunti i 500 parti, ma l’intera Unità operativa è stata in grado di compiere molti passi avanti, tanto da attestarsi ora su livelli di avanguardia.
Le cifre verranno rese note nel dettaglio mercoledì prossimo 25 luglio alle ore 16,30, quando si terrà una conferenza stampa proprio all’interno dei locali del reparto di Ostetricia.
Nel frattempo la ginecologa Angela Scungio ha fornito delle anticipazioni sul quadro generale della situazione attuale del reparto. Sono essenzialmente cinque gli obiettivi raggiunti negli ultimi sei mesi, tutti di grande rilievo.
«Gli operatori dell’UOS di Ostetricia e Ginecologia del Veneziale hanno lavorato insieme per promuovere il reparto e per raggiungere gli obiettivi prefissati almeno due anni or sono – ha spiegato attraverso una nota -. Raggiungimento e superamento del numero di 500 parti, come previsto dal Protocollo Metodologico per la valutazione delle richieste di mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/annui e in condizioni orogeografiche difficili (art. 1 D.M. 11/11/2015). Contenimento del tasso dei tagli cesarei, come previsto dall’accordo Stato-Regioni denominato ‘Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo’, in cui si definisce un programma nazionale, articolato in 10 linee di azione, per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo (16/12/2010)».
La dottoressa ha poi focalizzato altri tre punti molto importanti che hanno permesso alle pazienti di vivere gravidanza e parto in completa tranquillità.
«Da noi ci sono: umanizzazione del percorso nascita – ha proseguito , ovvero comfort e posizioni libere per travaglio e parto, Skin to Skin, clampaggio ritardato del cordone, donazione del sangue cordonale, Rooming in, protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno con divieto assoluto di latte artificiale, se non in casi selezionati dal pediatra. Facilitazione di accesso delle pazienti ai servizi ambulatoriali (ambulatorio autogestito, Servizio autogestito di Ecografiia ostetrica di I e II livello, cardiotocografia e valutazione ecografica del liquido amniotico (AFI), possibilità di supporto del personale dopo la dimissione della puerpera. Implementazione del rapporto con il territorio della provincia di Isernia e aree di confine delle altre regioni. A questo va aggiunta l’intensa attività ginecologica sia come diagnostica ecografica ed endoscopica che come attività chirurgica. Attualmente le liste di attesa sono notevolmente ridotte con tempo massimo inferiore ai 30 giorni»
Su queste tematiche verterà la conferenza stampa a cui sono stati invitati, oltre gli organi di stampa, i cittadini e la dirigenza Asrem, delegazioni parlamentari, il presidente della Regione Molise e la giunta regionale, il presidente del consiglio regionale e i consiglieri, il presidente della Provincia di Isernia, i sindaci della provincia di Isernia, il deputato al Parlamento Europeo, il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Isernia, il Vescovo della Diocesi di Isernia-Venafro.
VC