Con la ripresa delle lezioni per tutti gli alunni che frequentano le scuole dell’obbligo, ieri mattina si è di fatto concretizzato il piano di riordino messo a punto dall’amministrazione comunale di Isernia.
Come noto lo slittamento dell’avvio del nuovo anno scolastico è stato determinato da diverse problematiche, su tutte l’indisponibilità momentanea dell’ex centro anziani in via Umbria e dell’ex V settore al’acqua solfurea.
I dirigenti dei due istituti Mariella Di Sanza e Bruno Caccioppoli sono riusciti a individuare soluzioni temporanee in grado di fare fronte alle criticità che si sono determinate, in attesa che vengano realizzati gli interventi previsti per poter aprire le due sedi.
Tutti in classe dunque, ma non senza polemiche. Quelle che si sono registrate nelle scorse settimane che si sommano ai disagi delle famiglie che lamentano difficoltà legate al fatto che ogni mattina dovranno accompagnare i figli a scuola in due zone diverse del capoluogo.
«Si sono emerse problematiche di tipo strutturale – ha confermato il dirigente dell’Ic Giovanni XXIII Caccioppoli -. Resta fermo che, nonostante io abbia fatto delle dichiarazioni molto collaborative, ci troviamo ad affrontare una situazione che presenta numerose criticità. A causa della chiusura del plesso dell’ex centro anziani, ci siamo dovuti accontentare di sistemazioni che sicuramente non solo ottimali . Penso ad esempio alle quattro aule che si trovano nella chiesta di San Giuseppe Lavoratore che sicuramente rappresenta una situazione un po’ precaria. E poi abbiamo dovuto sistemare i bambini in tre aule dell’edificio azzurro. E anche lì, va detto, ci stiamo accontentando perché abbiamo voluto scongiurare i doppi turni, che avrebbero rappresentato un disagio enorme per le famiglie e perché, oggettivamente, quanto ci è stato assegnato dal Comune non soddisfa a pieno la normativa e le esigenze dell’istituto».
C’è poi un altro problema che richiede una soluzione immediata: quello del trasporto scolastico. Chi arriva a Isernia da fuori città non ha ancora a disposizione una navetta che dalla stazione raggiunga San Lazzaro. Stesso dicasi per gli alunni che sono stati ‘sfrattati’ da San Leucio ed ora sono costretti a raggiungere la parte opposta della città.
«Quello dei trasporti rappresenta il problema più grave – ha spiegato il dirigente scolastico dell’Ic Giovanni XXIII -. Avendo spostato molte classi a San Lazzaro, diverse famiglie si trovano ad avere bambini che frequentano le lezioni a San Leucio e altri a San Lazzaro. Per questo le mamme devono accompagnare i loro figli in scuole molto distanti tra loro. Per questo è importante che il Comune mi dia una mano. Ci è stata promessa una navetta gratuita per la scuola primaria da San Leucio a San Lazzaro e soprattutto, visto che ci sono molti ragazzi della scuola media che arrivano da fuori città, sarebbe necessario assicurare loro un trasporto sicuro e puntuale dalla stazione a San Lazzaro».
Un appello dunque all’amministrazione affinché metta in campo azioni adeguate per limitare al massimo i disagi. In realtà nei giorni scorsi l’assessora comunale all’Istruzione ha illustrato il nuovo piano dei trasporti rimodulato proprio per fare fronte alle criticità legate alla ‘rivoluzione’ attuata dal nuovo piano di ridistribuzione degli alunni. Diverse le soluzioni che si stanno mettendo a punto per accogliere le richieste delle famiglie.
Dopo l’open school di sabato scorso, infine, ha aperto ufficialmente le porte anche il nuovo plesso sicuro di San Leucio, che ieri mattina ha accolto parte della primaria della San Giovanni Bosco e la scuola media ‘Andrea d’Isernia’. Per dirigente scolastica Mariella Di Danza è stato un ‘ritorno a casa’. « Eravamo stati spostati, 10 anni fa, a San Lazzaro e ora siamo di nuovo a casa – ha infatti affermato -. Noi abbiamo un’utenza che fa riferimento a corso Garibaldi e via XXIV maggio e, appunto, siamo stati in quella zona della città, seppure in un istituto bello e sicuro quale è la scuola ‘Tagliente’».

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