Dopo tre giorni di ‘stop forzato’ scattato a seguito del provvedimento di sospensione della licenza disposto dal questore di Isernia Roberto Pellicone, ieri mattina il bar Oasi di Isernia ha accolto di nuovo i suoi i clienti. Le saracinesche si sono rialzate e sulla parete esterna del locale è comparso un cartello con la scritta ‘Il bar Oasi ringrazia per la solidarietà dimostrata’.
Poche, ma sentite parole, con cui i titolari del locale di via Molise a Isernia hanno voluto esprimere la loro gratitudine alla comunità che si è schierata al loro fianco. Silvano, il proprietario, ha preferito non rilasciare interviste. Ma è apparso visibilmente commosso ed emozionato per l’affetto e la vicinanza che i cittadini gli hanno dimostrato in questi giorni.
Quello del bar Oasi è infatti divenuto un vero e proprio caso che ha animato il dibattito in città, dividendo l’opinione pubblica. Ma, soprattutto è stata la testimonianza di come la comunità ha voluto, in modi diversi, far sentire la propria vicinanza a un suo concittadino. L’ingresso del locale è stato tappezzato di cartelli messi lì dagli altri commercianti, ma anche dai giovani e dalle associazioni. Affetto e attestati di stima anche sul web, dove da giorni spopolano gli hashtag #iostoconsilvanobaroasi, ma anche #jesuisbaroasi e #iostoconilbaroasi. E sempre per effetto del tam tam mediatico che si è animato in merito alla vicenda, per oggi è stato organizzato un evento social. Il popolo del web è stato infatti inviato a recarsi nel locale di via Molise per una consumazione, in segno di solidarietà e vicinanza «perché – si legge tra l’altro nell’invito – quello che gli è successo è veramente assurdo».
Amici, colleghi commercianti, ma anche alcuni esponenti della politica locale hanno pubblicamente criticato la decisione assunta dal questore. Lo hanno fatto, tra gli altri, Andrea Galasso e Giovancarmine Mancini, entrambi consiglieri comunali di minoranza. L’esponente di ‘Alleanza per il futuro’ a invitare il primo cittadino a recarsi in Questura per ottenere chiarimenti sull’accaduto. Poi Mancini ha raccontato di aver visto con i suoi occhi il titolare dell’Oasi: «cacciare dal suo locale elementi poco raccomandabili. Sempre in difesa dei ragazzi suoi clienti». È proprio la presenza di pregiudicati il motivo per cui Pellicone ha preso questa decisione, avendo valutato le indagini compiute dalla Polizia amministrativa e scelto di applicare l’articolo 100 del Testo unico di legge per la pubblica sicurezza. Il dispositivo prevede, appunto, che il questore possa sospendere la licenza di un esercizio che sia «abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose» e questo aspetto, come è stato spiegato da via Palatucci, è stato riscontrato al bar Oasi nel corso di numerosi controlli svolti negli ultimi mesi. «Comprendo e sostengo il lavoro delle forze dell’ordine – è stato invece il commento del consigliere Galasso – e il loro impegno a rendere la nostra città sicura, ma un locale pubblico, in quanto tale, è fruibile da chiunque; per questa ragione il titolare di un’attività commerciale non può svolgere il ruolo di controllore, non può avere la responsabilità o l’onere di informarsi in merito allo status giuridico di un cliente, né può avere un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei propri clienti.
Il bar Oasi è un’istituzione per tutta la città di Isernia, per giovani e meno giovani, da sempre Silvano e la sua famiglia rappresentano un esempio per tutti coloro che hanno un’attività in proprio. Grandi lavoratori, persone serie e disponibili con tutti».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.