Chiusa da ieri mattina, in via provvisoria, la sede del Giudice di Pace di Isernia perché «non sussistono le condizioni minime di salubrità e idoneità dei locali». Lo ha stabilito, con propria ordinanza, il sindaco Giacomo d’Apollonio, a seguito di quanto evidenziato dalla relazione dell’Asrem stilata a seguito di un sopralluogo eseguito nella struttura di via Borgo Nuovo.
«È vietato, con decorrenza immediata – si legge nel dispositivo – l’utilizzo per le attività svolte dall’ufficio del Giudice di pace, e per qualunque altra attività aperta al pubblico, dei locali siti in questo Comune alla via Borgo nuovo n. 2, fino a quando non saranno superate le criticità segnalate dall’Asrem».
Alla luce delle relazioni ricevute da parte dell’azienda sanitaria, il primo cittadino ha provveduto all’immediata chiusura della sede, visto che «i locali – si legge inoltre nell’ordinanza – sono quotidianamente frequentati da numeroso personale, da avvocati e da cittadini utenti a vario titolo dei servizi giudiziari, i quali sarebbero esposti a rischio dalle condizioni in cui versa lo stabile».
Questa mattina il provvedimento sarà argomento della conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 nell’Aula B del Tribunale. All’incontro con i giornalisti saranno presenti il presidente Vincenzo Di Giacomo, il sindaco d’Apollonio, il procuratore capo Carlo Fucci e il presidente dell’Ordine degli Avvocati Maurizio Carugno.
Tante le criticità con cui da tempo la struttura fa i conti e, per questo, sono diverse le ipotesi vagliate per trovate una sede adeguata. Tra queste c’è quella di spostare l’ufficio all’interno del tribunale. Una possibilità presa in considerazione dopo che per diverso tempo si era pensato di trasferirla presso la Motorizzazione Civile. Questa ipotesi era stata sottoposta anche al vaglio del ministero della Giustizia che aveva anche avviato la procedura. Il presidente Di Giacomo ne aveva parlato sia con l’allora titolare del Dicastero, Andrea Orlando, sia con il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri e, al termine di questo doppio vertice, quella della Motorizzazione sembrava l’unica strada percorribile. Vagliata anche l’ipotesi di utilizzo dei locali della Provincia, che però non possono essere concessi gratuitamente. L’agenzia del Demanio di Abruzzo e Molise e il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Campania, Molise, Puglia e Basilicata avevano quindi predisposto un apposito sopralluogo nell’edificio della Motorizzazione, per verificarne l’idoneità e l’adeguatezza.
La soluzione, tuttavia, pur nella gratuità della concessione dello stabile demaniale posto in territorio di Sant’Agapito, era apparsa disagevole per la lontananza dal centro della città (problema su cui il Comune ha dichiarato di non poter intervenire intensificando le corse dei bus urbani), ma i problemi sarebbero stati anche altri. Si sono conseguentemente tenute apposite riunioni sia col personale tecnico, sia con gli esponenti politici del Comune e della Provincia e da quegli incontri è emerso che nel centro urbano non ci sono strutture pubbliche adeguate e concedibili a titolo gratuito.